Ciao Ada, fragile e coraggiosa

Qualche settimana fa è morta una persona speciale: Ada, Ada d’Adamo.
(Numero 48 – Bimestre lug-ago 2023 – Pagina 1,3)

Qualche settimana fa è morta una persona speciale: Ada, Ada d’Adamo.
L’abbiamo conosciuta oltre dieci anni fa qui all’Esquilino, dove viveva come e con noi. Ha dato un contributo ricco e generoso alla vita civica del nostro rione, senza gridare ma senza tirarsi mai indietro, con una capacità di leggere la realtà e di affrontarla che non abbiamo conosciuto spesso. Ha avuto una vita difficile, complessa, anche dolorosa, della quale ci ha fatti partecipi con dolcezza, senza nascondersi e senza mostrare rassegnazione.
È iniziato tutto con un messaggio ad ‘EsquiliNotizie’ nel lontano 2012, perché voleva che venisse rispettato il suo diritto ad un posto auto per persone con disabilità. Era convinta che occorra darsi da fare per ciò che oltre che essere un diritto personale è anche un diritto collettivo, e questo principio l’ha messo in pratica più volte. Ha condotto una battaglia per l’installazione di uno scivolo per persone con disabilità presso la scuola Di Donato fino a che è stato fatto, a beneficio della comunità.
Da allora, per alcuni anni, è stata presente e spesso guida nelle iniziative per tutelare e risanare piazza Vittorio, grazie ai suoi contatti nel mondo dello spettacolo e delle arti e alla sua determinazione.
Sì, arti e spettacolo, perché Ada era una ballerina e quando non ha potuto più danzare non si è arresa e ha coltivato con sapienza la sua passione diventando una studiosa della danza, scrivendo saggi e insegnando nelle più prestigiose accademie di ballo e nelle università, scrivendo rubriche radiofoniche.
Vedendola, la si poteva immaginare muoversi leggera sul palco, sapendo però quanta fatica e quanto sforzo fisico e mentale comporti esibirsi nella danza. E nella vita.
Daria è la figlia di Ada, il suo amore grande e difficile. Ha raccontato la loro storia nel libro ‘Come d’aria’, che è stato inserito nella dozzina del premio Strega 2023, poco prima che Ada ci lasciasse. È il racconto di anni di amore tra madre e figlia, che dà la cifra del suo valore umano e di quanto, con la sua scomparsa, abbiamo perso.
Ci ha sorpresi anche durante la cerimonia funebre nella chiesa di Sant’Eusebio, quando hanno mandato la registrazione di un suo messaggio. Ascoltare la sua voce, affaticata ma viva, in quel contesto è stata una esperienza indescrivibile: Ada ha pensato alle persone che le volevano bene fino alla fine.
Ecco, crediamo di poter dire che Ada ci ha indicato cosa è importante nella vita: l’amore, l’essere aperti e solidali, coraggiosi e determinati pur nelle nostre fragilità, senza smettere mai di andare al fondo delle cose.

Emma Amiconi, Roberto Crea

Ada D’Adamo
(dalla pagina Facebook di Elliot Edizioni)
‘Per quelli che videro il cielo e mai lo dimenticarono, che parlano al di sopra dell’emozione, dove l’anima è calma.
(…) Per i cercatori di silenzio, di spazio, di notte che è intorno al mondo, di luce che è intorno al cuore.
Per quelli che attraversano questa vita lieti come fanciulli e vigili come madri…
La libertà è un respiro’.
(‘Corpo Celeste’, di Anna Maria Ortese, 1997)