Ciao rione inquieto

Chiara Armezzani - n.32 L'albero dell'Esquilino

(Numero 38 – Bimestre nov-dic 2021 – Pagina 1,4)

Care lettrici, cari lettori, mi presento: sono Silvio, nato a Foggia 39 anni fa e vivo a Roma da 21, con qualche parentesi a Milano e all’estero. Prima avvocato, poi giornalista e comunicatore, sono curioso di tutto o quasi, allergico ai cliché, rifuggo la noia. Vivo il rione e nel rione da otto anni, dopo aver vissuto in altri quartieri e rioni di Roma. Una breve bio perché da questo numero sono il nuovo direttore de ‘Il cielo sopra Esquilino’ e presentarsi e dialogare in modo educato e diretto è quello che Il Cielo fa attraverso i suoi redattori volontari. Quei redattori, ora amici, che a suo tempo mi hanno accolto e per certi versi ‘iniziato’ al rione e che hanno messo su un bimestrale che ha raggiunto importanti traguardi, numerici (diffuso in 7.000 copie cartacee, a 1.600 indirizzi email sul sito e sui principali social) e di reputazione, anche per merito di due apprezzate direzioni che mi hanno preceduto (entrambe donne, e non credo sia un caso) e, naturalmente, grazie a voi lettori.
Da queste pagine continueremo a parlare a chi ci critica, a chi ci stima e soprattutto cercheremo di rivolgerci a chi non ci ha ancora letto. Siamo qui per ascoltare il rione, i giovani, i suoi comitati e associazioni, le istituzioni e i privati e chi non ci ha mai raccontato la sua storia: le nuove comunità straniere, chi non ha trovato ascolto altrove, chi non pensava di avere una storia da raccontare. Approfondire aiuta a capire, fa appassionare, crea opinione e, perché no, attiva il cambiamento.
Allargare lo sguardo al di fuori del rione ci aiuterà a confrontarci con realtà vicine e lontane simili alla nostra, per trovare nuovi spunti e soluzioni, e quelle diverse, per imparare qualcosa o per ricordarci che qui da noi non va poi tutto così male. Anche se poi quella scontentezza generale non è proprio ‘il primo passo verso il progresso di un uomo o di una nazione’ come diceva Oscar Wilde? Dalla confusione e dall’incertezza nasce l’inquietudine che è stata ed è il motore di inventori, artisti, rivoluzionari e… delle nostre vite.
Ed è così, camminando per le piazze e le strade dell’Esquilino mi sento dentro un rione inquieto, contemporaneo, sento italiani di vecchie e nuove generazioni, stranieri europei ed extraeuropei, stabili o di passaggio. Questo è un rione storico ma vivo del centro di Roma, diverso da altri rioni di soli uffici e ministeri, di shopping e turismo o di palazzi e residenze private. Diciamolo: è questo mix di bellezza e storture, di ‘scontri di civiltà per un ascensore’, di attivismo e disfattismo. È un caso di studio continuo, di sperimentazioni, di stimoli sensoriali, di confronto, di energie, di esplosione creatrice di storie. E noi de Il Cielo siamo qui per raccontarvele.

Silvio Nobili