Da piazza Vittorio all’intero rione: proposte per rigenerazione e uso degli spazi pubblici

Due anni fa la firma del protocollo d’intesa per la riqualificazione. Ad oggi non si vede nulla, ma è ora di andare… oltre il giardino
(Numero 12 – Bimestre mar-apr 2017 – Pagina 3)

Da dove vogliamo cominciare? Dai progetti per i fondi per le opere del Giubileo presentati l’ultimo giorno o da Villa Altieri inaugurata e mai aperta al pubblico? O dalla strana abitudine dei nostri amministratori di rispondere alle richieste dei cittadini con una sfilza di motivi per cui ciò che dovrebbe essere fatto non si può fare? Perché c’è sempre una qualche norma o disposizione amministrativa per cui qualcosa di importante, logico e davvero necessario non può esser fatto. E poi, dicono, non ci sono soldi. Peccato che anche quando i soldi ci sono, spesso i progetti non vengono eseguiti e non sempre se ne capisce il motivo. E’ accaduto per via Carlo Alberto: il tempo di realizzare il percorso di partecipazione e… puff! i soldi non sono più disponibili. E poi per la neverending story di piazza Vittorio, dove i soldi per la riqualificazione del Giardino vanno e vengono secondo le stagioni.
Il Protocollo di intesa. Proviamo a cominciare da un documento ufficiale, il “Protocollo di intesa per la realizzazione del progetto di riqualificazione del giardino di Piazza Vittorio e redazione di un Piano di gestione partecipato”, firmato il 23 giugno 2014 da Roma Capitale, Municipio I, Cittadinanzattiva e dal Comitato Piazza Vittorio Partecipata. Gli accordi erano chiari: da una parte Roma Capitale ci metteva la riqualificazione, dall’altra il FAI finanziava la redazione di un Piano di Gestione per assicurare la manutenzione del Giardino. Sono trascorsi ben due anni e mezzo da quella fatidica data: il Piano di Gestione è pronto e il 6 aprile verrà ufficialmente consegnato alle autorità cittadine, ma della riqualificazione, come si è detto, non si sa nulla. Qualcuno dirà che il Protocollo ormai non conta niente: l’amministrazione è cambiata e gli assessori dell’epoca sono in tutt’altre faccende affaccendati. Ma Roma Capitale è sempre lì, no? L’assessorato avrà cambiato nome, il titolare sarà un altro, ma le responsabilità sono le stesse: prendersi cura della città e migliorarne gli spazi pubblici. E comunque la Presidente del Municipio è sempre la stessa, per cui almeno lei potrà testimoniare che la firma del Protocollo non è stata un sogno di inizio estate, una semplice illusione. Il Comitato Piazza Vittorio Partecipata ha fatto la sua parte, l’amministrazione adesso faccia la sua. Indipendentemente dal fatto che i lavori inizino la settimana prossima o fra un anno, le modalità di gestione del giardino che vengono descritte nel Piano possono essere adottate dall’Amministrazione a partire da domani, senza grosse spese da mettere a bilancio: si tratta fondamentalmente di una decisione politica.
La Trama verde. Per questo motivo guardiamo oltre: non vogliamo ignorare le problematiche del giardino e della Piazza, ma sappiamo bene che se si continua a ragionare su un pezzettino alla volta – via Emanuele Filiberto, piazza Dante, via Carlo Alberto, via Giolitti etc. – non si va da nessuna parte. Oltre il giardino, come il film di Peter Sellers, c’è un rione, l’Esquilino, che incredibilmente non riesce a sbloccare partite ormai vecchie: l’Apollo abbandonato, un’archeologia poco valorizzata, i new jersey dimenticati a viale Manzoni, MAS che chiude senza che nessuno sappia cosa accadrà in via dello Statuto e qualche episodio di microcriminalità di troppo. Eppure i segnali positivi non mancano: nuove aperture commerciali di qualità, l’arrivo della collezione Cerasi a via Merulana e la nuova preferenziale di via Emanuele Filiberto, anche se ancora non protetta e dunque spesso ignorata dal traffico delle ore di punta. Oltre il giardino, un rione che aspetta il momento giusto per riprendersi il posto che merita all’interno della Città Storica per il suo passato, la sua cultura e le sue tradizioni: c’è un lungo elenco di cose da fare, ma per molte di queste ci sono già dei progetti, dei quali tra l’altro si è discusso anche su queste pagine a cominciare dalla Trama verde. Ed il momento è questo, ci siamo davvero: le idee ci sono, i cittadini sono pronti, le associazioni dei commercianti pure. L’amministrazione questa volta farà la sua parte? Vedremo. Intanto il Comitato Piazza Vittorio Partecipata organizza all’Acquario di piazza Manfredo Fanti il 6 aprile un incontro pubblico per presentare il Piano di gestione del Giardino di piazza Vittorio ma soprattutto per confrontarsi con cittadini e associazioni.

Paolo Venezia