E se fosse un biliardo a rilanciare il tessuto sociale del nostro rione? Ne parliamo con il presidente della struttura sportiva del Club MBM Biliardi di via Bixio
(Numero 9 – Bimestre nov-dic 2016 – Pagina 6)
Qualcuno lo associa alle bische clandestine dalle stanze fumose e le luci soffuse, qualcun altro ne ha un ricordo romantico per il famoso film di Francesco Nuti Il signor quindici palle. Il biliardo però non è solo questo. L’entusiasmo con cui ne parla Mariano Maggio, presidente della struttura sportiva del Club MBM Biliardi di via Bixio, non lascia scampo ad altre interpretazioni.
Tutto nasce in via Giolitti. Il Club MBM è la sede associativa della nota azienda produttrice di biliardi. Il suo fondatore ricorda come inizia una storia imprenditoriale di successo: “Lavoravo come rappresentante per il Lazio di una vecchia azienda, la Mari Biliardi di Siena. Ma acquisite le giuste competenze, ho deciso di mettermi in proprio, aprendo un piccolo laboratorio in via Giolitti all’inizio degli anni Settanta. Il banco di lavoro era composto dagli scarti degli imballaggi dei tavoli di ping-pong e l’unico strumento a disposizione era un Black&Decker”.
La fabbrica a Paliano. Nel 1995,è stata inaugurata la sede principale, ampia 5mila metri, a Paliano, nel frusinate. “Quando andavamo a vendere al Nord – prosegue Maggio – dicevano che non era vantaggioso comprare da noi perché non costruivamo direttamente i biliardi. Con grande sacrificio, decidemmo di aprire la fabbrica visibile dall’Autostrada del Sole. È stata una scelta giusta, gli americani ci hanno definito l’azienda con la più alta tecnologia nel mondo e oggi siamo leader assoluti nel settore. Non miriamo alle grandi quantità perché realizziamo prodotti di alto design. Abbiamo servito personaggi importanti di tutto il mondo, come Putin e il presidente dell’Azerbaigian, senza dimenticare i numerosi clienti americani e cinesi. Ora stiamo creando un biliardo particolare per un importante personaggio indiano di cui non posso dire il nome”.
Il club di via Bixio. Se fuori dal raccordo anulare resta la parte espositiva e commerciale dell’azienda, a pochi passi dal plesso della “Di Donato” sorge quella sportiva, di cui Maggio è presidente. Qui è possibile giocare e provare in prima persona la qualità di fabbrica. Non solo dei biliardi, con e senza buche, ma anche dei tavoli di ping-pong e del calciobalilla. L’ambiente è quello da club, tranquillo e riservato, dove chiedere un caffè al corner bar tra un tiro e l’altro o assistere alle riprese video proiettate sui canali televisivi tematici. “Da noi giocano numerosi giovani a cui piace molto il pool, la specialità con le biglie numerate – spiega Maggio – altri preferiscono l’8-15 e infine un gruppo più in là con gli anni gioca ai 5 birilli. Non c’è una larghissima frequenza, nonostante la tessera gratuita per l’ingresso, perché selezioniamo tantissimo la clientela. Non ne facciamo una questione di speculazione, però vogliamo che sia un ambiente salottiero, pulito, sano, in cui venga data la possibilità di intrattenimento”.
Una clientela variegata. La maggior parte degli ospiti del club sono giovani di diverse etnie e al suo interno si ripetono le stesse dinamiche sociali riscontrabili tra le strade dell’Esquilino: “Come nel nostro territorio, anche qui ci sono delle divisioni – confessa il presidente – i ragazzi cinesi frequentano solo cinesi, gli africani solo africani e così via. Ciò che rattrista è che non c’è aggregazione tra le diverse etnie”. Le attenzioni del fondatore sono volte anche ai più anziani: “Vorremmo coinvolgere di più le persone della terza età, perché il biliardo è longevo e con esso si fa attività sportiva, con tutti i movimenti che si fanno girandoci intorno, si percorrono chilometri! Anche la medicina, attraverso il cardiologo Ivo Pulcini, il medico della Lazio, lo ha definita un’attività fisica tecnicamente molto valida”.
Una scuola di biliardo… Se è vero che gli adulti sono pochi è opportuno puntare già oggi sui meno esperti. Il club ovviamente è aperto anche a chi non ha mai giocato ma vorrebbe imparare a farlo, garantendo delle lezioni con insegnanti e periodici incontri con i campioni a cui chiedere gratuitamente qualsiasi tipo di consiglio. E magari diventare forti come loro. “In questo momento il biliardo professionale non raccoglie un successo eclatante, forse perché come costruttori 20-30 anni fa abbiamo commesso l’errore di non far avvicinare i giovani al tavolo. Oggi però l’attenzione per le nuove leve è diversa.
…e un biliardo a scuola. La passione per questo sport potrebbe nascere persino in tenera età. “Un mio sogno – racconta Maggio – è mettere nelle scuole un biliardo. Dalle pagine del vostro giornale vorrei proprio offrirne gratuitamente uno ad una scuola del nostro rione, perché si può facilmente insegnare geometria e matematica facendo in modo che i ragazzi vengano coinvolti in prima persona, senza assistere a spiegazioni che possono essere noiose”.
Una ricchezza sociale. Nelle intenzioni del club c’è sicuramente quella di divenire un punto di ritrovo. “Mi piacerebbe ospitare qualsiasi attività sociale che coinvolga il tessuto sociale del nostro rione, non solo tornei di biliardo, ma anche di backgammon, di burraco, insomma qualsiasi tipo di iniziativa che ci metta nella condizione di aggregare in una società in cui i momenti di condivisione sono sempre più pochi”.
Luca Mattei