Giovani partigiani, senza memoria nessun futuro

Le iniziative della sede Anpi dell’Esquilino rivolte a chi ama la democrazia e la nostra Costituzione
(Numero 18 – Bimestre mar-apr 2018 – Pagina 8)

Tra le più grandi associazioni combattentistiche attive oggi nel Paese c’è l’Anpi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Fu costituita a Roma il 6 giugno 1944, mentre il Nord era ancora sotto l’occupazione nazifascista. Dal 2006, oltre ai partigiani e ai patrioti, vi si possono iscrivere anche gli antifascisti che si riconoscono nei programmi e nelle finalità dell’associazione, impegnandosi nella valorizzazione della memoria della Resistenza e dei principi e valori della Costituzione.
Da poche settimane la sezione Anpi dell’Esquilino ha un nuovo segretario, Mario Spagnoli, un trentenne nato e cresciuto nel nostro rione.
Mario Spagnoli, lo scorso 24 febbraio si è tenuta a Roma la manifestazione “Mai più fascismi”. Perché oggi si sente ancora l’urgenza di lanciare con forza un appello contro ogni tipo di fascismo?
Semplicemente perché in un paese democratico come il nostro è opportuno continuare ad affermare con forza e determinazione i valori alla base della nostra Costituzione. Sebbene la dittatura fascista sia stata sconfitta oltre settanta anni fa, oggi si affermano movimenti nostalgici e razzisti che nulla hanno a che vedere con il nostro DNA ma che purtroppo riscontrano ancora seguito. Razzismo, antisemitismo e violenza politica devono essere denunciati e arginati. Allo stesso tempo però dobbiamo anche interrogarci sulle ragioni che sono alla base di questa reviviscenza dei movimenti di estrema destra.
Cosa vuol dire per te essere antifascisti oggi?
L’antifascismo oggi significa diffondere i valori su cui è fondata la nostra Repubblica, come la tutela delle libertà fondamentali, la dignità della persona nella sua complessità, nella sua bellezza, nella sua diversità, il rispetto delle culture e delle religioni, il ripudio della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti, in altre parole l’affermazione del dialogo sull’odio e la sopraffazione.
Pensi che oggi i giovani conoscano le vostre battaglie e ne capiscano il senso?
Molti giovani si documentano e condividono le nostre battaglie ma questo non basta. Dobbiamo necessariamente rivolgerci alle nuove generazioni con linguaggi diversi per far loro conoscere i valori democratici che ispirarono i giovani partigiani di allora. È fondamentale ricordare che molti giovani aderirono alla Resistenza ed è necessario riuscire a ricollegare idealmente i giovani di oggi con i giovani di oltre settanta anni fa.
Quando è nata la sezione Esquilino-Monti-Celio?
La sezione è stata fondata dal primo segretario Marco Foroni nel 2009, dopo che l’ANPI ha dato la possibilità anche ai non partigiani di aderire all’associazione. È stata intitolata a don Pietro Pappagallo, una figura importantissima nella Roma occupata, perché fornì aiuto a tutti coloro che ne avevano bisogno. Come riporta anche la motivazione della medaglia d’oro al valore civile, “si prodigò in soccorso di ebrei, soldati sbandati, antifascisti ed alleati in fuga dando loro aiuto per nascondersi e rifocillarsi”. Una grande persona che viveva a via Urbana, al civico 2, nel rione Monti.
Anche nell’Esquilino ci sono molti luoghi della memoria?
Il nostro rione è pieno di luoghi che ricordano i segni dell’occupazione nazista. In via Tasso 145 c’era il carcere in cui numerosi partigiani e antifascisti vennero torturati dalle SS di Kappler. Oggi è la sede del Museo Storico della Liberazione, un posto da visitare. Un altro triste luogo di detenzione degli antifascisti è stata la pensione Oltremare in via Principe Amedeo 2, dove l’italiano Pietro Kock torturò centinaia di patrioti. Inoltre nel nostro rione hanno vissuto o lavorato molti dei martiri delle Fosse Ardeatine come Silvio Barbieri, Antonio Gallarello, Bruno Annarumi, Eusebio Troiani, Pilo Albertelli e Giorgio Marincola. Emblematica la storia di quest’ultimo nato in Somalia nel 1923 e trasferitosi a Roma nel 1933. Fu uno studente del professor Albertelli, in quello che si chiamava liceo Umberto I. Nel 1943 partecipò alla guerra di resistenza tra le fila del Partito d’Azione e cadde il 4 maggio 1945, a soli 22 anni, nell’ultima strage nazista in Italia. È opportuno ricordare questa storia, una delle tante della Resistenza, per non dimenticare che la nostra Democrazia nacque dal sacrificio di tanti ragazzi come Giorgio.
Quali sono le vostre principali attività?
La nostra sezione ha portato avanti molte attività nel corso degli ultimi anni, grazie alla partecipazione degli associati e all’iniziativa del precedente segretario, Roberto Mamone. Tra queste, oltre alle numerose presentazioni di libri, mi fa piacere ricordare il progetto Qr-Code per dotare tutte le targhe commemorative di un codice grazie al quale è possibile accedere ai contenuti tematici presenti sulle pagine ANPI. In un’ottica di diffusione dei valori della Resistenza, la sezione ha poi avviato un gemellaggio con Terlizzi, paese natale di Don Pappagallo e Gioacchino Gesmundo (entrambi martiri delle Fosse Ardeatine), con la finalità di supportare la fondazione di una sezione Anpi nella cittadina pugliese.
Altre iniziative in programma per il futuro?
In questo momento ci stiamo preparando per il prossimo 25 aprile e lavorando per avviare con le scuole del rione dei percorsi orientati alla diffusione dei valori presenti nella Carta costituzionale. Inoltre la nostra sezione porta avanti da diversi anni, grazie ai nostri iscritti Mario Iatonna, Carla Pergola, Michela Becchis e Anna Cecconi, l’organizzazione della commemorazione dell’eccidio del ponte dell’Industria, con l’intento di valorizzare la Resistenza civile e il prezioso contributo delle donne alla lotta di Liberazione.
Tutti gli abitanti del rione che fossero interessati a partecipare o a proporci iniziative possono contattarci tramite l’indirizzo email anpiesquilino@gmail.com.

Antonia Niro