Musica con la M maiuscola

Due esperienze conosciute anche fuori dal rione dove gli strumenti fanno scuola
(Numero 50 – Bimestre nov-dic 2023 – Pagina 6)

A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni’, così scriveva Alessandro Baricco nel suo ‘Castelli di rabbia’. Potremmo aggiungere che anche ad un rione come il nostro servono colori, forme emozioni e soprattutto note, quelle note musicali che si insinuano tra le intercapedini dell’anima quando creiamo musica. Quindi, per imparare a realizzare le nostre composizioni o eseguire quelle altrui, spesso ci affidiamo ad una scuola che ci dia i mezzi necessari ad esprimere la nostra creatività.
All’Esquilino sono presenti molteplici realtà operanti nel campo dell’istruzione musicale, in questo articolo ci soffermeremo su due che per tradizione ci sembrano particolarmente legate al territorio: la scuola di musica Scatola Sonora e l’associazione Le danze di Piazza Vittorio. La prima ci ha colpito per la sua attività a tutto tondo, rivolta a qualsiasi genere musicale di cui si voglia intraprendere lo studio. La seconda per la particolare attenzione agli strumenti della tradizione popolare. Ma alla fine lo studio degli strumenti – classici, pop, tradizionali o elettronici – ha sempre la finalità di fornire un linguaggio universale che possa essere compreso da chiunque.

Scatola sonora, un classico su via Ferruccio

Un giorno un gruppo di flautisti fondò l’Accademia Italiana del Flauto. Da quella esperienza partì per poi aprire, nel 1998 in via Ferruccio, il negozio che la maggior parte degli aspiranti musicisti dell’Esquilino conosce come Scatola Sonora. Il suo rappresentante legale, Gianluca Morseletto, ci spiega che, nonostante da Scatola Sonora si studino tutti i generi musicali, la scuola viene percepita, anche se non volutamente, come una accademia di studi prevalentemente classici. Senza requisiti di ammissione vengono impartite lezioni di qualsiasi livello per strumenti a fiato, corda, archi ed anche pianoforte e canto. Le lezioni sono individuali, basate su un metodo d’insegnamento generale che però potrebbe variare a seconda delle esigenze dell’alunno. Vi è inoltre la possibilità, una volta raggiunto un livello minimo, di frequentare dei laboratori di ensemble. Alcuni alunni frequentano questa scuola anche per poter superare gli esami di ingresso al conservatorio.
Nei suoi venticinque anni di attività, Scatola Sonora ha contribuito ad animare la scena artistica del rione con concerti gratuiti in spazi pubblici, nelle chiese ed in molti locali, privilegiando soprattutto la zona Piazza Vittorio e gli immediati dintorni.
Concludendo la nostra breve intervista, Gianluca Morseletto ha voluto spendere alcune parole positive per il rione che, a suo modo di vedere, in maniera lenta ma inesorabile, sta finalmente concedendo maggior spazio alle forme aggregative e culturali.

Con Le danze di Piazza Vittorio
continua la tradizione folk italiana

Diametralmente opposto è l’approccio dell’associazione Le danze di Piazza Vittorio, dove l’insegnamento non è legato alla domanda ma focalizzato sugli strumenti della tradizione folk italiana, con laboratori di tamburello, organetto a due botte e a dodici bassi, canti tradizionali ed altro ancora.
Le danze di Piazza Vittorio nascono come compagnia di danze di gruppo della tradizione italiana – come la tarantella e la pizzica – per poi incorporare anche le danze tradizionali di altri paesi e sviluppare una serie di laboratori strettamente connessi alla loro attività principale. Mentre per i laboratori – che si tengono tutti i venerdì presso i locali della scuola Federico Di Donato – viene richiesto un contributo per sostenere i costi delle sale, non è così per le danze, che restano sempre gratuite. L’associazione si riserva comunque, dopo apposita valutazione, la possibilità di consentire, a chi versa in uno stato di difficoltà, di partecipare gratuitamente anche ai laboratori, contribuendo in maniera diversa alle necessità associative.
Il contributo de Le danze di piazza Vittorio alla vita sociale del rione Esquilino è visibile a chiunque frequenti la sua piazza nei periodi di primavera-estate, quando è facile incontrarli mentre si cimentano con balli, musiche tradizionali e ‘sonate’ dal vivo negli spazi pubblici di Piazza Vittorio. L’attività associativa non si conclude con le presentazioni rionali ma si inserisce in un quadro più ampio, integrandosi con quella di altre associazioni e con esibizioni e spettacoli anche fuori Roma, portando in giro per l’Italia lo spirito di accoglienza del cuore del rione Esquilino.

Mario Carbone