Navette per gli aeroporti: un bel business

Il treno costa il triplo dei pullman. Il risultato è un traffico impazzito
(Numero 2 – Bimestre lug-ago 2015 – Pagina 2)

Un serpentone lungo 130 chilometri. È questa la lunghezza che occuperebbero in un solo mese, se messi in fila, tutti i pullman diretti agli aeroporti. Nonostante gli scali di Fiumicino e Ciampino siano ben collegati con Termini tramite la ferrovia, le politiche commerciali di Trenitalia fanno sì che, al di là di ogni logica, l’utilizzo dei mezzi su gomma sia preferito. La ragione è semplice. Anche se il treno è più veloce e con costi di gestione per passeggero certamente inferiori, il viaggiatore preferisce di gran lunga la navetta per andare a Fiumicino al prezzo di 4-5 euro. Trenitalia infatti ne chiede ben 14 per l’analogo servizio con il suo Leonardo Express. Per Ciampino, invece, il discorso non si pone proprio. Qui la stazione ferroviaria non viene nemmeno considerata come via di accesso all’aeroporto e non c’è collegamento.

Il prezzo stracciato dei pullman potrebbe far venire il sospetto che le compagnie approfittino di qualche sovvenzione. E invece le licenze prevedono che il servizio avvenga senza alcun onere a carico dell’amministrazione. Pure le stesse società confermano di non ricevere alcun contributo. I costi sono bassi solo grazie alla forte concorrenza. Sono ben quattro le compagnie che a partire dal 2008 sono state autorizzate, per un totale di circa 340 collegamenti giornalieri (oltre 10.000 pullman ogni mese) che attraversano per intero il nostro rione andando ad aggiungersi al traffico quotidiano di Roma, già congestionato, e a tutti gli altri pullman turistici. Trenitalia invece, dal canto suo, può fare il prezzo che vuole e ne approfitta, visto che su rotaia non ha concorrenti. In più il servizio, non essendo considerato “pubblico”, non è soggetto a particolari vincoli normativi.

A fine anno inizierà il Giubileo, i turisti aumenteranno e le strade saranno ancora più affollate. Speriamo allora che venga colta l’occasione per intervenire su questo settore, magari come avvenne per la stessa occasione nel 2000, quando i pullman vennero in gran parte tenuti fuori dal centro. Il regolamento provinciale, approvato solo lo scorso anno, pone vincoli stringenti sulla regolarità delle corse e sulla qualità del servizio, ma non si preoccupa affatto di come venga inserito all’interno della mobilità cittadina. Prevede in realtà che le licenze possano essere revocate “per sopravvenuti motivi di pubblico interesse”.

Noi non arriviamo a chiederne la revoca totale. Un pullman è di sicuro preferibile rispetto a 20-30 macchine. Ma i percorsi dovrebbero certamente essere rivisti. Non è infatti necessario che i capolinea siano tutti posizionati alla Stazione Termini. Già oggi Cotral, che offre il servizio pubblico, più razionalmente effettua le proprie partenze dall’EUR per Fiumicino e da Anagnina per Ciampino, entrambi luoghi facilmente raggiungibili con la metropolitana. Speriamo che l’amministrazione della nuova Area Metropolitana di Roma, che ha di recente sostituito la provincia, possa e voglia fare qualcosa in merito.

Riccardo Iacobucci