Per l’Esquilino nessuna indulgenza

I percorsi ideati per i pellegrini si fermeranno a Monti nonostante tre Basiliche e numerose altre chiese. Un’occasione persa per la riqualificazione del rione
(Numero 3 – Bimestre nov-dic 2016 – Pagina 1,5)

Il Giubileo sarà in tutte le strade di Roma, tranne all’Esquilino. Non un percorso dei pellegrini, non un’opera ad hoc, fatta eccezione per il rifacimento del manto di via Giolitti. Il rione che ospita ben tre delle sette Basiliche giubilari non è stato nemmeno sfiorato dalla pianta dei tragitti dedicati ai fedeli né da altri interventi che l’amministrazione si dovrebbe sbrigare a mettere in cantiere, se vuole arrivare in tempo per l’appuntamento dell’8 dicembre.

I membri della giunta Marino, e non solo, ripetono che questo sarà un Giubileo Straordinario in tutti i sensi: dimentichiamoci quindi grandi opere e investimenti importanti. La pioggia di soldi non arriverà, anche perché non lo vuole Francesco, che ha votato il Giubileo alla Misericordia. Va da sé che la spiegazione valga un po’ per tutto: perché non sono stati potenziati i parcheggi, perché non sono state ristrutturate le stazioni ferroviarie, perché non ci saranno interventi sugli impianti seppure esistenti.

E poi c’è il problema tempo. L’Anno della Misericordia è stato indetto solo sei mesi fa. Troppo poco per organizzare qualsiasi piano serio di opere. Ecco quindi che si è pensato di fare il minimo indispensabile, a cominciare dai percorsi dei pellegrini, tragitti studiati da Comune e Santa Sede per consentire ai fedeli di raggiungere a piedi le mete cruciali della cristianità. Peccato però che proprio questa idea low cost sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: nessuno infatti passa per l’Esquilino. I quattro cammini arrivano a Santa Maria Maggiore e San Giovanni, due delle basiliche maggiori, ma senza mai attraversare il rione. Addirittura il quarto itinerario, chiamato ‘cammino mariano’, che parte da Santa Maria Maggiore e prosegue per via Liberiana, via Urbana e via Leonina, lambisce l’Esquilino ma si guarda bene dal superare il confine del rione dirimpettaio, Monti. Perché non pensare un percorso che indirizzasse i pellegrini anche verso luoghi suggestivi, come la chiesa dedicata al martire S. Vito o a S.Alfonso, dove è custodita l’immagine della Madonna del perpetuo soccorso, per poi proseguire verso Santa Croce in Gerusalemme, attraversando il rione? Come è facile immaginare, l’inserimento avrebbe consentito di rifare i marciapiedi, l’asfalto delle strade e la cartellonistica. Non poco per un rione abbandonato da troppo tempo.

I più fiduciosi hanno sperato subito in un ripensamento dell’amministrazione che in tempi record avrebbe potuto aggiungere un nuovo tragitto: un circuito, che collegasse Santa Maria Maggiore, Santa Croce in Gerusalemme e San Giovanni in Laterano. Nulla però è stato fatto. Quasi quanto le altre opere che, sulla carta interessano il rione per l’Anno Santo, ma che per ora sono ferme al palo. “Leggendo le delibere del Campidoglio – spiega Davide Curcio, consigliere del I Municipio -, gli interventi previsti per l’Esquilino e dintorni non sono pochi. Al momento, però, solo una parte è dotata di copertura finanziaria: i lavori già avviati in zona Termini, il rifacimento dei selciati a piazza della Repubblica, gli interventi sulle aree verdi di Colle Oppio e Carlo Felice. Altre opere – continua – potranno aggiungersi solo se il governo nazionale sbloccherà ulteriori risorse. Allora è possibile che vengano realizzati anche quelli sulle strade e i marciapiedi di viale Manzoni, via Labicana, via Emanuele Filiberto, via Eleniana e viale Carlo Felice”. Il consigliere in quota Pd ricorda poi che il piano per il Giubileo prevede anche misure che riguardano la città nel suo complesso, come il ripristino dei bagni pubblici, il potenziamento dei trasporti pubblici e della pulizia delle strade. Iniziative “meno visibili – sottolinea – ma che possono incidere profondamente sulla vivibilità del rione. Inoltre a Roma verranno spostati almeno 2000 uomini delle forze dell’ordine oggi in servizio a Milano per Expo. Ci si aspetta quindi un miglioramento della sicurezza di tutta la città”. Sull’esclusione dai percorsi giubilari, Curcio non nasconde l’amarezza che ha manifestato fin da subito, insieme alla collega in I Municipio, la consigliera Stefania Di Serio: “Abbiamo subito pensato – ricorda – che l’Esquilino stava rischiando di perdere un’occasione unica per riqualificarsi. Peggio, di farsi carico dei disagi del Giubileo senza trarne alcun beneficio”. Alle rimostranze dei due consiglieri, la risposta degli amministratori è stato un ritornello: i tracciati sono quelli voluti dal Santo Padre, “altri, col tempo, verranno resi pubblici”. Ma a poco meno di due mesi, le speranze inevitabilmente si riducono.

Altro capitolo è la manutenzione straordinaria delle aree verdi intorno a San Giovanni e Santa Croce. Chiunque avrà fatto caso che dallo scoppio dell’indagine Mafia Capitale ad oggi, lo stato dei giardini in tutta la città è drammatico. Le cooperative della galassia di Buzzi erano impegnate nella gestione: una volta fatte fuori, la situazione è precipitata. In vista del Giubileo, l’amministrazione ha steso un piano di interventi intorno alle Basiliche dotate di un piazzale come quello di San Giovanni, oggi simile a un campo di patate, e il giardino di Via Carlo Felice ostaggio del degrado. Qui però lo stato dell’arte dei lavori “è ancora in divenire”, commenta il consigliere Davide Curcio. “Con la consigliera Di Serio – prosegue – abbiamo consegnato all’assessore municipale ai Lavori Pubblici Tatiana Campioni un documento con le nostre osservazioni rispetto a tutti gli interventi previsti nelle delibere. Abbiamo inoltre scritto all’assessore comunale Maurizio Pucci richiedendo un incontro urgente per discutere dei lavori di riqualificazione di via Carlo Alberto e dei giardini di piazza Vittorio. Entrambi questi progetti, già finanziati, sono frutto di un percorso partecipato con la cittadinanza e non è accettabile che vengano ulteriormente posticipati”. Per ora i due consiglieri non hanno ricevuto risposta. La speranza è l’ultima a morire ma temiamo che neanche l’indulgenza dell’Anno Santo potrà salvare l’Esquilino.

M. Elisabetta Gramolini