Prezioso: 149 anni di coltelli

Foto di Luca Ferrante

Dal Molise all’Esquilino. Lo storico negozio delle lame di qualità, giunto alla quinta generazione
(Numero 25 – Bimestre mag-giu 2019 – Pagina 5)

Sono ben cinque le generazioni della famiglia Prezioso che si sono succedute alla guida delle Coltellerie omonime, in via Carlo Alberto a Roma. E visitando lo storico negozio ristrutturato da Daniela, viene immediato paragonarne la struttura alla famiglia. Per traghettare storia e tradizione nel nuovo millennio, gli storici scaffali, presenti dietro al classico bancone frontale dedicato alla clientela, sono stati ricoperti da tre strati di pannelli scorrevoli che espongono le centinaia di posate e coltelli del negozio. Come per i tronchi degli alberi, potremmo immaginare di contare quattro ‘cerchi’ generazionali.

Nicola I. Le coltellerie Prezioso nascono nel 1872 ad opera di Nicola Prezioso I, nato in provincia di Isernia, in quello che un tempo era chiamato Cameli (paese su due colli simili a gobbe) e poi Sant’Elena Sannita, commerciante di coltelli per l’agricoltura e la pastorizia prodotti nell’alto Molise, a Frosolone, ma anche di rasoi di Sheffield, in Inghilterra, e di Solingen, in Germania. Le condizioni, a quei tempi di estrema povertà della regione, costringono l’imprenditore molisano a rivolgersi soprattutto al mercato campano, dove riesce a cogliere e a sfruttare al meglio le opportunità di sviluppo offerte dalla riunificazione del territorio e dalla costituzione dello Stato italiano.

Foto di Luca Ferrante

Da Napoli a Roma. L’azienda così avviata passa al figlio Michelangelo, associato ai fratelli Domenico e Angelo, nella ditta ‘N. Prezioso & figli’. Michelangelo provvede ad ampliare la gamma di prodotti distribuiti, aprendo alla clientela del Centro Italia, del Sud e delle Isole. Il risultato è la crescita significativa dell’azienda fino agli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale. Purtroppo, l’evento bellico avrà conseguenze disastrose, e l’azienda ne uscirà gravemente ridimensionata da saccheggi, crisi economica, iperinflazione. Da qui l’idea di portare l’attività a Roma, per ripartire con vecchi e nuovi fornitori e una rinnovata clientela. Scelsero l’Esquilino per i collegamenti con il Molise e il resto d’Italia – un tempo principalmente carretti e spedizioni postali – in un quartiere che già allora, osserva Daniela, “ospitava grossisti di cappelli, abiti da sposa e che oggi ospita operatori di nazionalità straniera”.
Le attività, cominciate in principio in via Turati e vicine tra loro, per efficientamento logistico si sono poi dovute separare, portando la distribuzione in via Appia Nuova e il negozio in via Carlo Alberto, “Quelli che un tempo erano ambulanti e professionisti, oggi sono diventati grossisti e clientela al dettaglio” ci racconta Daniela, all’interno del negozio.
Nel 1985, Nicola II consegna definitivamente le chiavi delle ‘Coltellerie Prezioso Srl’ ai figli Domenico ed Angelo per la parte distributiva, e a Daniela per quella al dettaglio. Si aggiunge alla famiglia l’infaticabile amico Peppe, “praticamente un altro figlio” per papà Nicola, per il tempo e la dedizione ancora oggi investiti nel negozio.

Coltelli e cultura, l’accoppiata vincente. “Lo studio viene prima degli affari di famiglia” racconta Daniela, come se a parlare in quel momento ci fosse suo padre, che continua a frequentare il negozio e la distribuzione. Il bisnonno investì in coltelli e libri e quell’insegnamento resterà il baluardo di tutta la famiglia per generazioni. Quei libri che hanno consentito a tutti i figli di laurearsi e che il padre dovette abbandonare suo malgrado, lasciando il corso di laurea in giurisprudenza per poter seguire l’attività.
Daniela, architetto, ha invece messo a frutto gli studi anche sul negozio dell’Esquilino, che appare come una sterminata esposizione di posate e coltelli, fissati alle pareti con il sistema calamitato o con il più comune elastico, nascondendo gli scaffali di 50 anni fa, ma tutt’ora utilizzati. Lei si è occupata dal 1997 del negozio, inizialmente quasi per caso, cominciando proprio con una ristrutturazione conservativa. Il bancone, in noce nostrano, è quello originale degli anni 50 e l’insegna, un tempo accantonata in magazzino, è anch’essa originale del Molise. Un’impronta nuova al negozio è stata data con l’allargamento a casalinghi e ad articoli di design, sempre all’insegna della qualità, “unico modo per resistere a prodotti dozzinali e a buon mercato venduti da altri”.

Nel segno del cammello. Coltelli sportivi, da collezione, professionali, per le case e posateria, venduti nell’arco di questi 149 anni a hotel di lusso, ambasciate e scuole di chef, “manteniamo il riserbo sui nomi dei clienti”, oltre che a moltissima clientela italiana e straniera. Un’attività che non si esaurisce con la distribuzione di marchi altrui, ma che offre anche un prestigioso brandproprietario che ha come logo proprio quel cammello di Cameli/Sant’Elena Sannita, dove tutto iniziò.
E con i coltelli Camel si taglia anche il nastro della 5ª generazione, grazie all’inventiva del più giovane nipote Nicola (III), che ha creato e realizzato un coltello sportivo innovativo ed emozionale chiamato… ‘Prezioso’.

Silvio Nobili