Social o giornali? La parola ai giovani

Il progetto ‘Scuole aperte’ presso il Liceo Newton ha preso il via lo scorso 10 gennaio con l’obiettivo di aprire la scuola ad iniziative volte a creare interazione tra gli studenti, i residenti e le diverse realtà culturali del rione. E noi studenti vi raccontiamo com’è andato l’incontro con Il Cielo
(Numero 49 – Bimestre set-ott 2023 – Pagina 9)

Sabato 6 maggio si è tenuto, nel plesso di viale Manzoni 47, al Liceo Newton, un incontro dove noi studenti abbiamo potuto ascoltare e apprendere tecniche della comunicazione giornalistica da Silvio Nobili, direttore del giornale rionale ‘Il Cielo sopra Esquilino’. Il progetto ‘Scuole aperte’ ha preso il via lo scorso 10 gennaio e aveva come obiettivo proprio quello di aprire la scuola ad iniziative volte a creare interrelazione tra gli studenti, i residenti e le diverse realtà culturali e sociali del rione.
É stato un incontro dinamico in quanto tutti i ragazzi hanno dato le loro diverse opinioni relativamente a ‘come si cercano le fonti’ e ‘come scrivere la notizia’, un dibattito acceso e molto istruttivo che ha potuto far emergere le diverse opinioni della nuova generazione.

L’immediatezza dei social
contro l’approfondimento del cartaceo

Ad esempio, c’è chi si informa tramite social e chi tramite giornale o, ancora, chi tramite il telegiornale e chi tramite notizie su internet; molti studenti hanno affermato che principali mezzi, per loro, sono i social e le pagine ‘giornalistiche’ che si trovano sulle diverse piattaforme. Si sono soffermati sul fatto che sono veramente poche le persone che leggono ancora su ‘quei fogli stampati’ e che ormai il design dei social ha superato quello della carta.
Inoltre, i social permettono una divulgazione più rapida delle notizie, capace di arrivare anche dall’altra parte del mondo, ciò permette una conoscenza più ampia.
A questo proposito abbiamo cercato di capire se tutti coloro che lavorano per i social e divulgano notizie siano effettivamente giornalisti o, come si usa definire, influencer, e ci siamo soffermati sulla veridicità della notizia divulgata. La maggior parte ha espresso la propria opinione dicendo che l’affidabilità dipende dalla persona che trasferisce la notizia in base alla propria esperienza passata. Dall’altro lato c’è ritiene che il giornale cartaceo è il vero fulcro del giornalismo: oltre ad avere una storia dietro, ti permette di staccare gli occhi dal telefono e concentrarti su quelle pagine. Forse è proprio per questo che i nostri genitori, i nostri nonni, lo preferiscono ancora, perché in qualche modo permette loro di tornare indietro nel tempo e allontanarsi da queste nuova generazione tecnologica.

Ogni media ha il suo registro linguistico
e il giornalista deve saperlo padroneggiare

Alla fine dell’incontro si è tenuto un momento di espressione e condivisione, durante il quale sono state messe a confronto tecniche espressive e idee dei ragazzi.
Ci è stato proposto di adoperare un mezzo a scelta tra analogico e digitale per mostrare come una notizia possa variare in base al pubblico di riferimento e alla metodologia proposta per la sua diffusione.
Notevole è stata la varietà tra i registri linguistici sfruttati; in alcuni casi è stato per giunta necessario recitare il testo oralmente, senza che fosse possibile riportarlo per iscritto; chiaro esempio è il gruppo al quale è stata assegnata la piattaforma social TikTok, all’interno della quale i ragazzi hanno dovuto mostrare una particolare abilità d’intrattenimento e coinvolgimento sfruttando la mimica del corpo e l’uso dello spazio.
Nel caso del gruppo coinvolto nella stesura della notizia su carta stampata, invece, attenta è stata la selezione di vocaboli. Anche nei casi di Instagram e Facebook, importante è stata la comunicazione via immagine, seppur la componente scritta sia stata ugualmente importante.

Eleonora Luzi, Rebecca Izzo, Alessia De Donato
classe IV-H del Liceo Scientifico Statale ‘Isacco Newton’ nell’anno scolastico 2022/23