I giardini ritrovati

Numero 34 – Bimestre gen-feb 2021 – Pagina 1,4,5

Dopo un lungo periodo di rinvii e proroghe, i luoghi di aggregazione del nostro rione tornano ad essere colorati di verde

Quello appena terminato, che di certo non passerà alla storia per esser stato un buon anno, ha comunque lasciato traccia per quanto riguarda il verde del nostro rione.
La novità che ha fatto più notizia è di sicuro stata la riapertura, lo scorso novembre, dei rinnovati giardini Nicola Calipari di piazza Vittorio. Dopo un anno e mezzo di lenti lavori, possiamo dire che il risultato ha messo fine alle varie polemiche che si erano scatenate in merito al progetto e alla sua realizzazione. Nel complesso, i nuovi giardini risultano oggettivamente piacevoli da vivere. L’assetto disegnato dall’architetta Valentina Cocco ha creato nuovi punti di aggregazione e ridotto, se non azzerato, gli angoli ciechi del passato. Nonostante il palese ritardo nella sua partenza, il bando per l’assegnazione del punto ristoro nella casina liberty è ora a buon punto. Le domande sono state presentate, la commissione di valutazione nominata e si è in attesa della graduatoria dei vincitori. Si ipotizza una possibile inaugurazione per la prossima primavera. Nel frattempo, i bagni pubblici sono attivi e custoditi dall’AMA. I tavoli da ping-pong, con la loro coda di giocatori in attesa, animano la zona. Anche il tavolo di scacchi, poco più in là, è spesso occupato. Nell’area giochi le strutture, ancora nuove, appassionano i bimbi. Il cricket, il kung fu e il badminton sono tornati e occupano spesso un’area più circoscritta e definita, libera da aiuole. Come anche sono tornati il Tai Chi e le donne cinesi, con la loro ginnastica mattutina. Il calcetto continua a dominare sul travertino dell’area centrale, che è stata adornata con il bellissimo e simbolico mosaico realizzato dai ragazzi della Di Donato: l’Albero delle Identità.

La manutenzione dei giardini di piazza Vittorio, per cinque anni,
sarà a carico della ditta che ha effettuato i lavori

La rinascita del ‘fritto misto’ di Mario Rutelli (scultore bisnonno dell’ex sindaco) è di sicuro una delle caratteristiche principali dei nuovi giardini. In realtà è sempre stato lì, da quando, nel 1912, fu rimosso il corpo centrale della fontana delle Naiadi di piazza della Repubblica e trasferito a piazza Vittorio.
Fino agli anni ’70 ornava un laghetto, poi sparito in occasione della costruzione della fermata della metro A.
Il blocco scultoreo, invece, era rimasto, quasi nascosto, circondato da siepi, affossato rispetto al livello calpestabile e infine ridotto pressoché a discarica. Oggi è tornato ad essere il punto centrale di una bella piazzetta, circondata di panchine e parecchio frequentata. Panchine che sono disponibili ovunque nel parco, a volte disposte a salottino per favorire la socialità.
Piccoli accorgimenti, come la trasformazione in seduta della fontana inutilizzata della piazza centrale, il rivestimento in travertino delle grate di areazione della metropolitana, la fontana a scomparsa che affianca i Trofei di Mario, hanno migliorato l’estetica. Scelte coraggiose hanno invece puntato a migliorare la fruibilità. La totale eliminazione delle siepi, ad esempio, ha favorito l’apertura alla vista dell’intero giardino, migliorando la sicurezza e consentendo di apprezzare il vasto spazio verde e le architetture dei palazzi umbertini. L’assenza di cestini all’interno – presenti comunque ad ogni ingresso – è una grande scommessa sulla responsabilità e civiltà dei visitatori che, almeno finora, sembra esser stata vinta.
Indispensabili, per mantenere nel tempo il lavoro fatto, sono però gli impegni dell’amministrazione comunale riguardo la futura gestione. Innanzitutto, la manutenzione. Per il momento, e per i prossimi cinque anni, è a carico della ditta che ha effettuato i lavori. In questi primi mesi sembra che la cosa stia funzionando, ma dobbiamo già preoccuparci di come la manutenzione potrà essere poi garantita anche in seguito.
Riguardo la sicurezza, nel giardino è stato attivato un impianto composto da ben 14 telecamere, collegato alla sala di controllo gestita dalla Polizia Locale. Polizia Locale che, altra grande novità, abbiamo potuto ammirare mentre passeggiava a piedi all’interno dei giardini, rinunciando alle precedenti abitudini che prevedevano l’uso delle auto di servizio anche nei viali pedonali. L’aver formalmente adottato il Piano di Gestione redatto dal Comitato Piazza Vittorio Partecipata implica poi per l’amministrazione anche la condivisione delle soluzioni da adottare a fronte dei problemi che sicuramente si presenteranno e, non ultima, l’attivazione di iniziative culturali e di valorizzazione dell’area. Magari condivise e meno invasive rispetto al recente evento ‘tardivo’ del presepe di Guillermo Mariotto.

Riaperti anche i giardini di piazza Dante, ma senza significative migliorie.
Ancora oggetto di controversia l’installazione del chiosco

Come detto, le novità non si limitano però alla sola piazza Vittorio. In prossimità del Natale, è stato riaperto al pubblico anche il giardino di piazza Dante, da oltre otto anni occupato dal cantiere della nuova sede dei servizi segreti. Dopo una lunga serie di piani annunciati e poi disattesi; percorsi partecipati mai partiti; ipotetici progetti di valorizzazione di beni archeologici, come la nota Aula Gatti, rinvenuta sotto i giardini; dopo aver trasformato in parcheggio altri beni archeologici, come lo storico rifugio antiaereo costruito nel ’39, dalla cui pianta prende ispirazione la pavimentazione in cotto e travertino del giardino, lo stesso rifugio per cui la piazza era nota in gran parte della città (avete presente i numerosi cartelli che ne indicano la direzione?); dopo estemporanee proposte di intitolazione del giardino a Gigi Proietti; dopo tutto questo, ciò che viene restituito ai cittadini non è poi tanto diverso da quello che c’era prima. Nessuna significativa miglioria. I due zampilli che, ai lati della rotatoria centrale, generavano piccoli ruscelli, sono stati trasformati in inutili vialetti di ciottoli. Le panchine preesistenti sono scomparse. L’unica fontanella situata vicino l’area giochi è asciutta e non si sa se in attesa di essere ripristinata.
Anche qui un tempo, prima della chiusura, si parlava di un chiosco all’interno dei giardini. Venne anche messo a bando e addirittura assegnato con la ex delibera comunale dei punti verdi qualità, ma poi tutto saltò. Non solo per l’avvio del cantiere, ma soprattutto per l’annullamento del bando da parte del Comune. In tutti questi anni, tra sentenze, ricorsi e controricorsi al TAR, la disputa è addirittura ancora in corso, in carico al Consiglio di Stato. Difficile possa però andare mai in porto. In compenso, le nuove aperture commerciali su piazza Dante e vie limitrofe hanno portato un po’ di animazione alla zona.

Da prima di Natale, lavori in corso a piazza Pepe.
Intitolato a Willy Duarte Monteiro, l’inaugurazione del giardino è prevista a primavera

Ulteriore bella novità, quella di via Guglielmo Pepe. Il giardino, che protegge l’acquedotto romano Anio Vetus, simbolo anche del Mercato Esquilino, è stato preso in carico la scorsa estate dal Primo Municipio, che si è impegnato a valorizzarlo. Tra luglio e settembre l’area è stata aperta al pubblico, ma solo in occasione di singoli eventi. Ad ottobre c’è stata l’intitolazione a Willy Duarte Monteiro, il ragazzo ucciso a Colleferro a seguito di un pestaggio. Prima di Natale sono poi partiti i lavori che lo renderanno fruibile a tutti: 180 mila euro di spesa. Oltre al rifacimento del verde orizzontale, ci saranno panchine e attraversamenti guidati. Verranno rimosse sia la fatiscente cabina Acea che si trova all’angolo dell’area verde, sia
l’aiuola antistante l’Ambra Jovinelli, ricreando quindi la grande piazza aperta di un tempo, dove venivano allestiti spettacoli e giochi. Particolare importanza assumerà l’illuminazione, sia ai fini della sicurezza, sia per la valorizzazione dell’acquedotto. Anche qui, la riapertura è previsa per la prossima primavera. Non ci resta che aspettare.

Riccardo Iacobucci