La casa di stoffa

Da oltre novant’anni lino, seta, cotone e tanti altri pregiati tessuti hanno trovato la propria dimora in via dello Statuto
(Numero 36 – Bimestre giu-lug 2021 – Pagina 9)

Tra scampoli di stoffe, metri e forbici, Alessandro Quagliato ci accoglie nel suo negozio, ‘La casa del Tessuto’, di cui ci racconta la storia che parte dall’omonimo nonno: «Negli anni ’20, molti vestiti venivano ancora cuciti in casa o dai sarti, quindi la domanda di stoffe era molto più alta rispetto ad oggi. Proprio per questo, mio nonno Alessandro decise di aprire un negozio di questo genere. È stato a lui stabilire qui la nostra sede, nel 1927».

Un filo che unisce le generazioni, attraverso la storia della Roma
occupata dai nazifascisti

Inizialmente, il negozio contava solo il piano terra, ma nel corso degli anni si è ingrandito, fino ad inglobare il primo piano e il seminterrato. Vi lavoravano nonno Alessandro e nonna Gilda, affiancati poi dal figlio Giuseppe e dalla nuora Lidia. Proprio in riferimento ai suoi genitori, Alessandro Quagliato condivide con noi un ricordo legato anche alla storia del negozio: «Durante la guerra, nel 1943, con il rastrellamento degli ebrei, mia madre e mio fratello, che all’epoca era piccolo, dovettero trovare rifugio proprio nello scantinato, perché mia madre era ebrea. Un giorno dei soldati tedeschi arrivarono in negozio e ordinarono a mio padre di dirgli dove fossero. Lui non disse nulla, benché i soldati avessero crivellato la parete con una sventagliata di proiettili per intimorirlo. Alla fine della guerra mio padre ripulì il muro per non far rivivere a mia madre quei tristi ricordi».
Dopo gli studi in Legge, Alessandro decide di seguire le orme paterne e continua a gestire il negozio. Negli anni ’70 inserisce tra gli articoli in vendita i tessuti per gli abiti da sposa, «Fino a qualche decennio fa piazza Vittorio era famosa in tutta Roma e provincia come luogo dove acquistare abiti da sposa e da cerimonia. C’erano molti atelier». Se negli altri negozi gli abiti erano già pronti, qui le future spose potevano trovare, e ancora oggi trovano, stoffe di pregio per l’abito dei propri sogni.

Stoffe per ogni occasione: dall’abito talare alle coreografie da stadio

Alessandro ancora oggi lavora nella ‘Casa del Tessuto’ con i due commessi Antonio e Roberto. Oltre a tessuti pregiati per le più varie creazioni, nel negozio si trovano anche biancheria per la casa, per le occasioni speciali e tessuti di arredamento. Nel corso degli anni è diventata anche punto di riferimento per attività come alberghi, bed and breakfast, enti pubblici e comunità religiose: «La centralità del nostro negozio e la vicinanza a molti istituti religiosi hanno fatto sì che tra i nostri clienti ci fossero molte persone appartenenti al clero».
Alessandro ci racconta un’altra piccola curiosità: molti tifosi acquistano proprio qui, nel cuore dell’Esquilino, le stoffe che utilizzano per le coreografie che vediamo sugli spalti della curva sud dello Stadio Olimpico.

Nonostante il Covid-19, il negozio ha resistito grazie all’e-commerce,
notevolmente aumentato nell’ultimo anno

La crisi dovuta alle restrizioni legate al Covid-19 non ha risparmiato nessuno, ma la ‘Casa del Tessuto’ ha saputo reagire al meglio: «Naturalmente il negozio è stato chiuso e abbiamo riaperto seguendo tutte le norme. Quindi il negozio fisico ne ha risentito, ma tutto è andato a bilanciarsi grazie al nostro e-commerce. Infatti, le vendite on-line sono aumentate durante il periodo di quarantena e anche nei mesi successivi».
Nel corso degli anni, la clientela del negozio è cambiata. Se fino a 20-25 anni fa i clienti erano quasi tutti italiani, ora, con il turismo di massa, sono aumentati i clienti di diversa nazionalità. Tra questi, Alessandro ci racconta di un gruppo di donne degli Emirati Arabi, che visitano il negozio ogni agosto accompagnate da una serie di guardie del corpo. Le signore, mogli di un esponente del governo degli Emirati, acquistano pizzi tra i più preziosi.
La ‘Casa del Tessuto’ ha visto quasi cento anni di storia del nostro rione. Ha vissuto una guerra mondiale e gli stravolgimenti della realtà commerciale dell’Esquilino riuscendo sempre a rinnovarsi e ad essere al passo con i tempi, grazie alla tenacia e all’intuito della famiglia Quagliato.

Antonia Niro