La sorprendente ironia della natura

Sono suoi il nuovo logo del Cielo, le illustrazioni della rubrica enogastronomica e l’immagine di copertina del numero estivo che ha fatto tanto parlare di sé. Chiacchierata con Chiara Armezzani
(Numero 43 – Bimestre set-ott 2022 – Pagina 6)

Dopo il diploma si era ripromessa di non mettere mai più piede in un liceo ed è diventata insegnante. Non si è mai vista come illustratrice per l’infanzia e, ad aprile di quest’anno, è stato pubblicato il suo primo albo. Fra i pochi animali che la terrorizzano ci sono le falene e la protagonista dell’albo è Lalla Farfalla. Soffre di una grave e progressiva miopia ed è innamorata dei dettagli.
È un felice intreccio di contraddizioni e curve del destino a guidare il percorso di Chiara Armezzani, nata e cresciuta all’Esquilino, diplomata in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma, illustratrice e, da poco, insegnante di Scuola statale.
Attraverso il disegno Chiara omaggia ciò che più la affascina: l’infinita creatività della natura. La geometria di una foglia, l’armonia di un piumaggio, i volumi di una corteccia, l’espressione di una gallina, la consistenza di una pelliccia, la buccia di una pera, la smorfia di un bambino. Con una predilezione per ciò che è buffo e improbabile, per ciò che le permette di esprimersi con ironia. Usa una tecnica mista: una base di acquerello su cartoncino, poi matite e infine penne a punta molto fine. Tutto a mano, toccando, annusando, sporcandosi di colore.

La collaborazione con Il Cielo sopra Esquilino

«La mia collaborazione con il giornale è cominciata nell’estate del 2017. Quell’anno chiusero tutti i nasoni di Roma e io inviai alla redazione il disegno di alcuni maritozzi della pasticceria Regoli disperatamente assetati ai piedi di un nasone. Era un po’ inquietante, devo dire», ride, «ma piacque e da allora cominciai a collaborare in modo regolare alla rubrica enogastronomica. In quel periodo ero fissata con croissant, baguette, panini antropomorfi, ridicoli e spesso grotteschi. E anche banane, ne disegnavo tantissime! Anche il cibo è natura e mi diverte disegnarlo, riuscire a rendere in modo realistico la consistenza di croste, bucce e superfici, i difetti, le sfumature di colore».
La copertina che Chiara ha realizzato per il numero d’estate de Il Cielo, dal titolo ‘Lido Esquilino’, ha riscosso molti consensi e anche qualche critica. «Il tema era l’estate all’Esquilino, visto che il numero era dedicato alle attività per chi restava in città. Il giardino di piazza Vittorio era per me il luogo più adatto ad ambientare una scena dinamica, colorata e ironica. Volevo provocare giocando con dettagli assurdi come le cabine da spiaggia, il trampolino nella fontana, l’uomo che pesca, la scimmia sulla palma, i polli nell’area cani. Davvero incredibile che qualcuno possa avere pensato che quell’immagine minimizzasse i problemi del giardino o addirittura invitasse a comportamenti scorretti. Però va bene così, vuole dire che ha colpito e ha mosso un dibattito».

I nuovi progetti editoriali per l’infanzia

Ad aprile è uscito ‘Le avventure di Lalla Farfalla’, albo per bambini di cui Chiara ha curato le illustrazioni. Una storia delicata che parla di incontri, diversità e natura. Il lavoro su Lalla è stato impegnativo: «È stato un atto di coraggio, per me, illustrare un libro che ha per protagonista una farfalla. Per prepararmi a un lavoro dedico sempre molto tempo alla ricerca di immagini da osservare, da studiare. Da tutto questo ricavo gli stimoli e gli elementi che mi servono, li sintetizzo, per poi arrivare a elaborare il mio personaggio. Per realizzare Lalla mi sono imposta di osservare decine e decine di immagini di lepidotteri, nonostante mi facessero impressione. Ma alla fine il risultato mi piace».
Le chiedo come abbia fatto a restare su un piano così idilliaco, senza concedersi provocazioni. «Essendo una storia tenera per bambini piccoli, ho dovuto frenare l’ironia. Uno dei personaggi però, Tappo Topo, mi ha permesso qualche libertà. È un topo di città, quindi l’ho immaginato un po’ coatto, con un tappo da birra come cappello e gli orecchini d’oro».
Infine, mi mostra una bella pagina piena di colorate, splendide farfalle: «Se osservi bene, fra tutti questi begli esemplari ho inserito anche una Acherontia atropos, detta la ‘farfalla della morte’, che sul dorso ha una sorta di spaventoso teschio». La sorprendente ironia della natura: eccola qui la firma di Chiara.

Micol Pancaldi