Lotta di civiltà per un bagno pubblico a piazza Vittorio

All’interno dei giardini i lavori per i servizi sono terminati da tempo ma AMA non li apre al pubblico
(Numero 9 – Bimestre nov-dic 2016 – Pagina 3)

E’ una storia iniziata anni fa quella dei servizi pubblici all’interno dei giardini di piazza Vittorio. Sembrava quasi essere andata in porto, ma il risultato sperato non è stato invece ancora raggiunto. Tutti conosciamo lo stato dei giardini e come l’assenza di servizi costituisca un gran problema per le centinaia di persone che li frequentano ogni giorno. La disponibilità di bagni pubblici, gratuiti e custoditi, eviterebbe magari la presenza di persone che urinano in pieno giorno, dietro ai cespugli ma anche in bella vista. Ridurrebbe, tra l’altro, anche il conseguente odore che ne scaturisce. La creazione dei bagni costituiva già uno dei punti cardine del progetto di riqualificazione dei giardini stilato nel 2014 dall’architetto Valentina Cocco per conto del Comune, in collaborazione con il Comitato Piazza Vittorio Partecipata. Anche il luogo era stato individuato già da allora: la casetta liberty che si trova all’angolo verso Via Emanuele Filiberto, utilizzata da Ama come spogliatoio e punto di appoggio. Purtroppo quel progetto, tra finanziamenti e definanziamenti vari, è ancora fermo in qualche cassetto comunale. Ma una corsia alternativa per realizzare i bagni era stata trovata.

Lavori a tempi da record. “Ad inizio anno, – racconta Emma Amiconi del Comitato Piazza Vittorio Partecipata – in attesa che si sbloccassero i lavori per l’intero giardino, il I Municipio intervenne e si fece promotore di una soluzione alternativa per una rapida realizzazione dei bagni, coinvolgendo sul tema proprio Ama”. Fu così che, grazie anche all’interessamento dell’ex Direttore Generale Alessandro Filippi, Ama si dichiarò disponibile a farsene carico. Due le cose necessarie: lavori di ristrutturazione per adeguare i locali ed un piano di gestione per la successiva apertura che comprendesse anche la presenza fissa di un custode. “I lavori partirono con una velocità insolita e fecero ben sperare, – continua Emma Amiconi – tanto che prima della fine di aprile tutto era già pronto”. Due bagni nuovi di zecca, uno per gli uomini ed uno per le donne. La cui porta continuava però a restare chiusa. Cosa era successo? Purtroppo il Direttore Filippi, che aveva ben lavorato in Ama, non riconfermato dal commissario straordinario Tronca, era dovuto tornare al suo precedente ruolo in Acea. L’operazione “bagni pubblici” era così rimasta priva di uno sponsor importante.

Non aprite quella porta? Prima dell’estate, sia grazie al Comitato Piazza Vittorio Partecipata sia grazie ad iniziative spontanee, erano partite diverse azioni, anche goliardiche, con il tentativo di sensibilizzare Ama sul tema. Attestati di iscrizione all’Albo degli Inetti e sentenze affisse sulla porta della casetta liberty ne intimavano l’apertura per conto di un fantomatico “Tribunale del Buon Senso Comune”. Campagne di mail all’indirizzo dell’ingegner Pietro Zotti, il funzionario al tempo incaricato sul tema dall’ex Direttore Generale. Anch’esso però nel frattempo spostato in un altro settore aziendale. Anche noi abbiamo provato a contattare Ama senza però ricevere alcuna risposta (almeno fino al momento di andare in stampa). Ma se l’azienda non risponde è allora necessario che il I Municipio intervenga nuovamente per richiamarla agli impegni presi a suo tempo. Per questo, chiediamo anche ai lettori de “Il cielo” di partecipare: nel box qui a fianco trovate i riferimenti per far sentire la vostra opinione. Con una mail o una lettera proveremo assieme a sbloccare la situazione. In questo periodo Ama avrà certamente altro a cui pensare, amministratori che vengono e vanno in un lampo, la città sommersa dai rifiuti e gli impianti di smaltimento che alla minima criticità non riescono più a coprire il fabbisogno. Ma ciò non può essere un alibi per non occuparsi d’altro. la municipalizzata ha già speso dei soldi (pubblici, quindi di tutti) per la ristrutturazione e fin quando il servizio non verrà reso disponibile questi saranno stati spesi invano.

[BOX]
Chiediamo che i bagni di Piazza Vittorio vengano aperti al più presto All’attenzione di Sabrina Alfonsi Presidente del Municipio Roma 1
sabrina.alfonsi@comune.roma.it
Nonostante gli accordi intervenuti lo scorso febbraio tra Primo Municipio ed Ama, nonostante siano terminati a fine aprile i necessari lavori di adeguamento della casetta liberty presente nei giardini, piazza Vittorio è ancora priva di un bagno pubblico. Chiediamo al I Municipio di richiamare Ama agli impegni presi e che i bagni pubblici, gratuiti e custoditi vengano aperti al più presto.

Riccardo Iacobucci