Palazzo Merulana: il nuovo hub culturale del rione

Ha aperto i battenti l’ex “Dente cariato”. Un’esplosione di arte e attrazione per l’Esquilino
(Numero 19 – Bimestre mag-giu 2018 – Pagina 3)

La trasparenza delle grandi porte a vetro introduce già dalla strada in un luogo nuovo, aperto, luminoso. Il bello è tornato anche nel rione Esquilino ed ha un indirizzo: via Merulana 121. Pochi giorni fa, il 10 maggio, ha aperto quello che dagli abitanti è stato definito per decenni il “Dente Cariato”, mentre oggi riconquista la dignità dovuta con il titolo di “Palazzo Merulana”. La sua storia è favolistica: a tratti spaventosa e dal lieto fine insperato come per tradizione. Costruito agli inizi del ‘900 per dare luogo all’ufficio d’igiene, lo stabile subisce un cedimento nel dopoguerra e da lì in poi vive una lunga fase di oblio fino ai primi anni 2000, quando il comune di Roma indice un bando per il recupero e la gestione da parte dei privati. A vincere sono i costruttori Cerasi che ne vogliono fare fin da subito una “casa delle meraviglie”, per ospitare le opere d’arte che la famiglia ha collezionato nel tempo. Nonostante un iter lungo e complicato per via dei rapporti non sempre facili con l’amministrazione pubblica, i lavori di restauro sono finalmente terminati per consegnare alla cittadinanza uno spazio per contemplare il bello e vivere quello che gli artisti hanno impresso per sempre sulla tela.

Un mecenate ottocentesco. Per 12 anni Palazzo Merulana sarà gestito da una realtà impegnata da anni nel settore, la Coopculture che a Roma gestisce già innumerevoli siti e poli museali, dalle Scuderie del Quirinale alle terme di Caracalla, dall’area archeologica del Colosseo al Palatino. È stato Claudio Cerasi, il capostipite della famiglia di costruttori, a contattare il direttore generale di Coopculture, Letizia Casuccio, per chiederle di gestire Palazzo Merulana. “Quando mi ha chiamato – ricorda – ero curiosa. Sono rimasta affascinata dalla persona, un mecenate di stampo ottocentesco. Mi disse da subito che avrebbe voluto fare un centro d’arte aperto alla cittadinanza. L’idea mi è sembrata suggestiva e ho creduto che l’impresa valesse la pena. La raccolta – dice – non si può descrivere, si deve vedere perché le parole non basterebbero. È una collezione meravigliosa. Se si vuole avere idea di cosa fosse Roma nei primi decenni del ‘900 si deve visitare Palazzo Merulana”. Altro motivo per dire sì alla richiesta di Cerasi era la storia dello stabile: “Ricordo – dice Casuccio – quando da piccola mi portavano a fare le vaccinazioni negli ambulatori della Asl vicina e non dimentico il palazzo – già chiuso – in pieno degrado negli anni ’70. Quando sono passata a vederlo restaurato sono rimasta molto colpita dal lavoro a regola d’arte che era stato fatto”.
Collaborazioni importanti. Palazzo Merulana non sarà solo l’allestimento di una collazione privata di due amanti dell’arte, Claudio Cerasi e sua moglie Elena. Anche se la parola “solo” è riduttiva. “C’è da perdere il fiato – commenta la responsabile di Coopculture – Donghi, Mafai, Fontana, Burri. Solo per citare alcuni autori delle opere esposte”. Sarà uno spazio dedicato anche alla cultura contemporanea. “Con Andrea Valeri, responsabile Attività Culturali di Palazzo Merulana, stiamo attivando collaborazioni con le Accademie, lo IED, i teatri vicini, come il Brancaccio e il Teatro dell’Opera, i cinema. Questo è l’aspetto più bello: restituire all’Esquilino un hub culturale. Che possa pensare anche al lungo periodo con mostre di arte contemporanea, che dialoghino con la collezione permanente. Il cartellone avrà un filo logico e saranno coinvolti anche i giovani talenti e gli emergenti”.

Arte e Scrittura. A giugno, il calendario degli appuntamenti ne prevede uno imperdibile: “Esquilino legge”, una kermesse dedicata alla lettura a cui parteciperanno i numerosi scrittori che abitano nel rione. “Ma gli eventi in cantiere sono tanti e tutti abbracceranno il cinema, il teatro e l’arte in generale”, assicura Casuccio.
Cucina sociale. All’apice di questa struttura rinata c’è una terrazza che merita di essere annoverata fra le attrazioni: “Sarà dedicata ad eventi, aperitivi e cene per oltre 150 persone. Ma abbiamo allestito anche una grande cucina, professionale, dove potrebbe cucinarci uno chef stellato. Non abbiamo selezionato un ristoratore ma a seconda degli eventi, chiameremo un servizio catering ad hoc. Sarà una cucina aperta a tutti, una cucina sociale”.
Associazionismo. Non è quindi solo arte e fruizione del bello Palazzo Merulana ma anche un motivo in più per vivere il territorio. “Il nostro obiettivo – spiega Letizia Casuccio – è coincolgere la cittadinanza perché i migliori casi di recupero urbano riescono se c’è un moto d’orgoglio e una risposta dei cittadini, convinti di voler isolare il degrado”. Per riuscire in questo scopo, la gestione del polo museale prima dell’apertura ha incontrato 50 associazioni, “per dare spazio ai soggetti che rendono vivo il rione. Oltre a loro saranno coinvolte anche le varie comunità straniere che convivono nello stesso rione”.

M. Elisabetta Gramolini