Piazza Dante: dal deposito postale alle ‘barbe finte’

L’ex palazzo delle Casse di Risparmio ospita da pochi mesi la sede unica dell’Intelligence nazionale
(Numero 26 – Bimestre lug-ago 2019 – Pagina 5)

Nel 1871, il nuovo ‘quartiere’ Esquilino fu progettato intorno a piazza Vittorio Emanuele II, posta sull’asse di via di Santa Croce in Gerusalemme, con tre altre piazze – piazza Manfredo Fanti, piazza Guglielmo Pepe e piazza Dante – a interrompere il tessuto compatto degli isolati destinati alle residenze. Risolta piazza Fanti con la sede dell’Acquario romano, e strutturata piazza Vittorio Emanuele con il suo prestigioso fronte porticato ed il giardino-square, piazza Pepe e piazza Dante resteranno per lungo tempo vuoti urbani degradati, soprattutto piazza Dante che “sterrata e sommersa da calcinacci, rifiuti e rottami sparsi ovunque” per lungo tempo sarà soltanto un grande spiazzo per”improvvisati comizi dei lavoratori in sciopero”.

Il palazzo delle Casse di risparmio. Nel 1904, la decisione di insediare a piazza Dante il palazzo delle Casse di Risparmio modifica al meglio la situazione. La scelta matura dopo anni di ricerca del luogo più adatto per la nuova sede, ormai inadeguata quella di via del Seminario. Lo sviluppo raggiunto dal risparmio postale, infatti, è tale che dai 2,5 milioni di lire del 1875, primo anno di gestione, si passa a quasi due miliardi nel 1910, e tutto lascia intravedere un futuro in espansione.

Villa Palombara ai Trofei di Mario. Il terreno individuato è di proprietà demaniale ma un tempo faceva parte di villa Palombara del principe Massimo ed era conosciuto come la ‘Montagnola’, per via dei resti di una vecchia torre all’interno della quale si era attestata una popolare osteria. Nel 1906, durante le indagini preliminari, vengono alla luce murature relative agli antichi Horti Lamiani, e nel 1909, mentre si realizzano le fondazioni, si rinvengono reperti appartenenti ad un grandioso edificio dei primi tempi imperiali – con ogni probabilità la residenza di Caligola, terzo imperatore della dinastia giulio-claudia.

Il progetto. Viene incaricato della redazione del progetto l’Ufficio del genio civile, che si avvale come consulente esterno dell’ingegnere Luigi Rolland, un professionista già affermato con all’attivo la costruzione del teatro Adriano, uno dei primi manufatti a struttura mista, in muratura e cemento armato. Rolland ottiene l’incarico più prestigioso: “la carenatura architettonica e la direzione artistica”.

La costruzione del palazzo. Completate le fondazioni, nell’ottobre 1911 l’impresa di Menotti Lazzarini inizia i lavori per l’edificazione dell’elevato, che si completeranno tra il 1912 ed il 1914. Il fabbricato ha tre piani, oltre al pianoterra, ed è costituito da quattro corpi di fabbrica organizzati intorno ad una corte interna, incardinati tra loro da snodi angolari ottagonali, con un corridoio anulare che distribuisce grandi saloni disposti ai lati, tutti illuminati da fonti di luce naturale. Ogni corpo di fabbrica è interrotto al suo centro da un transetto trasversale di irrigidimento della struttura, ed in corrispondenza di piazza Dante e di via Galilei vi sono organizzati gli androni di accesso all’edificio – monumentale quello dal lato di piazza Dante. Come è in uso da qualche decennio nella Roma umbertina, per gli edifici pubblici di un certo rilievo, il palazzo culmina con un imponente coronamento caratterizzato da un fregio scultoreo con stemmi e allegorie che rimandano alla dinastia sabauda.
Rivelatasi un gran successo la raccolta del piccolo risparmio attraverso gli uffici postali, la necessità di aumentare le superfici a disposizione porta nel 1915 alla sopraelevazione di un quarto piano, completato poi nel 1918. A partire dal 1930 si pensa ad aumentare la volumetria ma solo nel 1952 si procederà a sopraelevare un ulteriore piano, il quinto.

La nuova sede del DIS. Dismesso per lungo tempo, nel 2009 il palazzo viene acquisito in locazione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le Informazioni e la Sicurezza (DIS) – per diventare la sede unica dell’Intelligence nazionale. I lavori di restauro e di riqualificazione strutturale, resi necessari dalla diversa destinazione d’uso, inseriscono le nuove funzionalità grazie all’impiego di moderne tecnologie adattate alla costruzione muraria, e vengono aggiudicati nel 2011 alla Cooperativa Cementisti e Muratori (Cmc) di Ravenna, diventando anche l’occasione per nuovi ritrovamenti archeologici relativi agli Horti Lamiani. È stato possibile inoltre il recupero dei restanti affreschi della Volta Gatti, già tombati in occasione della costruzione del palazzo, che sono stati recuperati in vista della futura musealizzazione.
Il 7 maggio 2019, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione della sede, definitivamente completata, ed è prossima l’entrata in piena attività della nuova struttura dipartimentale, che ospiterà l’intero comparto dell’Intelligence che deve gestire il sistema di informazioni per la sicurezza della Repubblica.

Carmelo G. Severino