Ricomincio da Termini

Mobilità, green, cultura, sociale, commercio: piazza dei Cinquecento e la stazione Termini, la più grande d’Italia, in pieno Esquilino, sono al centro di numerosi progetti di riqualificazione e una pioggia di fondi
(Numero 45 – Bimestre gen-feb 2023 – Pagina 1,3)

Non sono esattamente 500, ma è certamente una pioggia di milioni quella che si riverserà nei prossimi anni su piazza dei Cinquecento, piazza su cui insiste la stazione Termini. In parte grazie a finanziamenti provenienti dal PNRR, in parte con opere legate al Giubileo 2025 e ancora grazie ad altri investimenti provenienti dalle Ferrovie dello Stato e dalla ‘rivoluzione del ferro’ che l’amministrazione comunale ha in programma per il trasporto cittadino. Sono in fase di avvio diversi progetti che modificheranno considerevolmente l’area circostante lo scalo ferroviario romano che, con i suoi 150 milioni di passeggeri ogni anno, resta saldamente il più grande d’Italia. È inoltre tra le top 5 delle stazioni europee nella classifica stilata dall’organizzazione indipendente Consumer Choice Center.

Una nuova grande piazza unitaria

Il progetto cardine è senz’altro quello che prevede la risistemazione complessiva della piazza e dei servizi che vi gravitano attorno. Lo scorso novembre è stata ufficializzata la graduatoria del bando per la riqualificazione urbanistica e funzionale del nodo Termini e di piazza dei Cinquecento, lanciato da Grandi Stazioni Rail assieme a Rete Ferroviaria Italiana, Fs Sistemi Urbani e Roma Capitale. Un investimento di 25 milioni di euro con interventi che traguardano sia il breve (2025) sia il medio periodo (2030).
Vincitore per la progettazione è risultato un raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato da Tvk Sarl, studio di architettura internazionale. La proposta prevede la creazione di una vasta piazza aperta, illuminata da tre grandi torri-faro, che termina con un arboreto in prossimità di viale Enrico De Nicola. Uno spazio adatto anche ad ospitare eventi e iniziative pubbliche. Rispetto alla configurazione attuale, le modifiche maggiori saranno proprio quelle finalizzate all’ampliamento dello spazio pedonale. La rimozione dell’attuale parcheggio di scambio delle Ferrovie dello Stato, che verrà trasferito nella piastra già in funzione sopra i binari, l’eliminazione della corsia perpendicolare dei taxi presente lungo il fronte principale della stazione, che verrà quindi inglobata nel piazzale, e la razionalizzazione e delimitazione dell’area riservata ai capolinea degli autobus.
Tutti i servizi di mobilità verranno collocati lungo le direttrici laterali di via Giolitti e via Marsala. Via Giolitti, oltre alle attuali navette aeroportuali, ospiterà anche i taxi rimossi da piazza dei Cinquecento e una pista ciclabile diretta verso piazza della Repubblica. Su via Marsala, oltre ai taxi e alle navette già presenti, troveranno posto le linee bus dirette a nord (ad eccezione della 90 express) che eviteranno così l’attraversamento del piazzale. Importanti limitazioni subirà il traffico privato al quale saranno riservati, sempre lungo le direttrici laterali, per il Kiss & Ride, spazi non tanto distanti dal sottopasso Turbigo. Il sottopasso, oggetto proprio di recente di un atteso intervento (muratura dei pilastri, ripulitura da smog e graffiti, asfalto, illuminazione, telecamere, segnaletica, ecc.), nel nuovo progetto diventerà a doppio senso di marcia.
Nel frattempo, la Fondazione delle Ferrovie dello Stato sta anche lavorando per l’apertura al pubblico di due strutture storiche collocate sempre nei pressi. La prima è l’Edificio ‘I’, accanto a Santa Bibiana, che ospita la novecentesca Cabina ACEI (Apparato Centrale Elettrico a Itinerari), struttura fondamentale per il controllo della circolazione ferroviaria tra il 1938 e il 1989. Diventerà centro visite con annessi una sala polivalente, un’area studio e l’archivio della Fondazione. La seconda, la Rimessa Presidenziale, accanto al Tempio di Minerva Medica, conserva lo storico Treno Reale oggi assegnato alla Presidenza della Repubblica. Anche questa dovrebbe prevedere la possibilità di essere visitata in modo permanente.

Nuovi tram per Termini e per la città

Il sindaco Gualtieri ha annunciato l’avvio, ad inizio anno, della gara per i lavori della nuova linea tranviaria Tva (Termini-Vaticano-Aurelio) con l’obiettivo dichiarato di mettere in funzione la tratta Termini-piazza Venezia entro il Giubileo del 2025. Si tratta di altri 173 milioni di euro già stanziati (di cui ben 120 dal PNRR). Una linea che raggiungerà il suo capolinea provenendo da via Nazionale, piazza della Repubblica, via Luigi Einaudi, per attestarsi poco prima di via Cavour, proprio di fronte al capolinea attuale delle linee 5 e 14. Consentirà quindi la connessione con il tram 8 a piazza Venezia e, a lavori ultimati, anche con il tram 19 in piazza Risorgimento. Un’importante maglia di quella che sarà la prossima rete tramviaria romana.
Una rete che, come descritto nel Piano Urbano della Mobilità, prevede anche diverse altre nuove tramvie. Tra queste, il prolungamento fino a Termini della futura Metro G proveniente da Giardinetti (l’attuale trenino giallo). Il progetto, ammesso al finanziamento per altri 215 milioni, pare abbia anche ottenuto l’approvazione da parte della Soprintendenza Statale per il passaggio su via Giolitti con binario unico (una soluzione che, oltre che non tutelare il Tempio di Minerva Medica, penalizzerebbe di molto le corse sull’ultimo tratto). Per il 2025 si lavorerà alla tratta tra Tor Vergata e Centocelle ma poi, al completamento, il capolinea dovrebbe attestarsi sempre su via Giolitti, poco prima di via Gioberti.

Un progetto per il Museo Nazionale Romano

Ci sono infine anche altri 100 milioni di euro (di cui 71 dal PNRR) già stanziati per la riqualificazione delle sedi del Museo Nazionale Romano, prevista entro i prossimi quattro anni.
Solo una parte di questi fondi riguarderà le sedi che affacciano su piazza dei Cinquecento. La quota maggiore sarà impegnata su Palazzo Altemps e Crypta Balbi, ma ci sarà anche un importante intervento sugli spazi espositivi delle Terme di Diocleziano e di Palazzo Massimo, che verranno rinnovati e ampliati.
Insomma, gli investimenti in campo sono considerevoli e sulla carta dovrebbero portare a novità e migliorie. Le questioni che ruotano intorno alla stazione sono però numerose e non riguardano solo la mobilità, ma anche tematiche sociali e di sicurezza che nei progetti di ‘riqualificazione’ vengono spesso trascurate. La speranza è che anche su questo versante si intervenga con lungimiranza.

Riccardo Iacobucci