Vivere con le polveri sottili

Gli incroci semaforici sono tra i punti in cui questi agenti inquinanti sono maggiormente prodotti
(Numero 11 – Bimestre gen-feb 2017 – Pagina 2)

Per quest’inverno sono state fissate quattro domeniche con limitazione della circolazione. Le prime due sono state a dicembre e a gennaio. La terza sarà il 26 febbraio mentre la quarta il 26 marzo. Alle domeniche si aggiungeranno altre giornate, nelle quali la limitazione a circolare riguarderà solo i veicoli più vecchi e i diesel. Potranno girare liberamente i mezzi meno inquinanti, tra questi gli ibridi, quelli alimentati a metano o a GPL, e naturalmente gli elettrici.
Attenzione alle polveri sottili… Se analizziamo le ordinanze emesse dal Sindaco nei vari anni, si nota che l’attenzione agli inquinanti nel tempo si è spostata dagli ossidi di azoto (NOx) e ossidi di carbonio (COx, monossido e anidrite carbonica) verso le polveri sottili. L’attenzione al piombo era crollata con l’eliminazione della benzina rossa, sostituita dalla verde. Anche i livelli di benzene sono diminuiti con il diffondersi delle marmitte catalitiche. Il nome di polveri sottili, abbreviato in PM10, indica la frazione di materia particolata, costituita da particelle microscopiche che sono nell’atmosfera e che hanno un diametro uguale o inferiore a 10 µm, ossia 10 millesimi di millimetro. Sono particelle particolarmente dannose per l’uomo perché entrano nei polmoni e vi restano, a differenza di quelle con diametro maggiore che sono bloccate dal naso (peli e muco) e dalla faringe.
Chi soffre di più della presenza di polveri sottili nell’aria sono gli anziani, i malati cardiocircolatori e polmonari, i neonati e i bambini, specie se hanno crisi bronchiali, tosse e catarro. La concentrazione massima di PM10 prevista dalla norma è di 50 µg/m3 (50 microgrammi per metro cubo di aria) come media giornaliera e non deve essere superata per più di 35 giorni l’anno. Le polveri sottili sono prodotte nei motori diesel dalla combustione delle goccioline di gasolio spruzzate nei cilindri, che non bruciano completamente, e la parte interna che resta carbonizzata: è il motivo per il quale il diesel fa fumo. Gli altri motori bruciando vapori o gas non rilasciano particelle solide. Ma le PM10 sono prodotte anche dall’usura dei pneumatici, dei freni e dell’asfalto.
…e agli incroci! Purtroppo la pioggia non abbatte sensibilmente le polveri sottili. Neppure i blocchi del traffico producono le diminuzioni sperate. Per difendercene individualmente possiamo usare le mascherine da mettere davanti al naso e alla bocca (FFP, Filtro Facciale Protettivo) purché molto buone. Possiamo camminare in strade con poco traffico e sui marciapiedi. Ma se dobbiamo attraversare un incrocio, magari regolato da un semaforo, le soluzioni individuali non valgono. Se siamo a fianco ai veicoli con motore acceso in attesa del verde, o se troviamo il rosso ed è appena scattato il verde per le auto, le accelerate di ripartenza dei veicoli provocano una nube di particelle che respiriamo a pieni polmoni. E spesso per oltre due minuti.
Se i blocchi del traffico e la pioggia non fanno diminuire il tasso delle polveri sottili, e le case automobilistiche sono arrivate al punto di imbrogliare i controlli nel tentativo di certificare un rilascio modesto delle polveri, una riflessione può essere fatta anche relativamente ai punti in cui vengono prodotte in maggiore quantità: ossia gli incroci semaforizzati. Anche per questo motivo è importante regolarli meglio.
Se potessimo vedere gli inquinanti al termine di una partita allo stadio, quando tutti riprendono la macchina dai parcheggi per tornarsene a casa, credo che nella zona si vedrebbe sollevare un fungo come quello di una atomica. Ma tante piccole atomiche esplodono ad ogni incrocio a causa di cicli semaforici molto, molto mal regolati.

Carlo Di Carlo