E l’Esquilino ebbe il suo liceo: era il 25 luglio 1881

Denominato inizialmente “Umberto I”, era destinato ai quartieri orientali della capitale, Dopo la seconda guerra mondiale, è stato dedicato a Pilo Albertelli, vittima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine
(Numero 24 – Bimestre mar-apr 2019 – Pagina 9)

“Riconosciuto che un unico liceo in Roma” era “insufficiente al gran numero degli alunni” – su proposta del ministro Baccelli, il 25 luglio 1881 venne istituito il nuovo liceo Umberto I – oggi Pilo Albertelli – che si affiancava così al Visconti, istituito nel novembre 1870 come primo ginnasio-liceo della nuova capitale. L’esigenza di un secondo ginnasio-liceo completo cominciava ad essere sentita dall’opinione pubblica e grande era stato lo sconcerto quando il 6 agosto 1880 era stato istituito all’Esquilino soltanto un nuovo ginnasio (come ginnasio c’era già anche il Mamiani). Con il provvedimento legislativo del 25 luglio, il ministro provvedeva quindi a sanare un errore del suo dicastero che aveva istituito il ginnasio ma non il liceo, così come aveva chiesto la Camera dei deputati il 23 giugno 1880.
Alla ricerca di una sede. Per il primo liceo-ginnasio della Capitale, intitolato all’archeologo Ennio Quirino Visconti, si era trovato sin da subito una sede prestigiosa nel cuore stesso della città dei papi – il Collegio Romano della Compagnia di Gesù, roccaforte della teocrazia spirituale. Per il nuovo liceo esquilino, invece, destinato ai nuovi “quartieri orientali” – Esquilino, Castro Pretorio, Viminale e Celio – si tarda a trovare una sede adeguata. Scartata l’idea di “un unico casamento, spazioso”, si cercano inizialmente due locali distinti, per il liceo e per il ginnasio: il nuovo anno scolastico 1881-1882 vede quindi il liceo sistemato al primo piano di palazzo Belluni, a via Urbana, preso in affitto dall’Amministrazione comunale, e il ginnasio in piazza dell’Esquilino, al pianoterra del Palazzo comunale delle scuole (insieme alla scuola elementare, maschile e femminile, per la quale l’edificio era stato costruito). Nell’anno scolastico 1883-1884, infine, anche il liceo trova la sua sistemazione nello stesso palazzo, insieme al ginnasio e alle scuole elementari: liceo-ginnasio al primo piano, al posto della scuola elementare maschile, spostata al pianoterra e scuola elementare femminile che resta al secondo piano. Ogni scuola, comunque, ha un proprio ingresso indipendente e separato.
Il palazzo comunale delle scuole. Trovata la sede e avviato l’anno scolastico, la sistemazione interna al palazzo è tutta da riorganizzare perché il liceo ha bisogno di una netta separazione dal ginnasio ed inoltre, come istituto superiore, necessita anche di aule speciali – laboratori per la fisica e le scienze naturali, magazzini deposito per i macchinari e per le collezioni didattiche. Dal 1883, quindi, il palazzo diviene un cantiere continuo, soprattutto nei mesi estivi, quando l’istituto è chiuso per le vacanze scolastiche. Se i lavori sono urgenti e non si può attendere l’estate, si prendono in affitto locali nei dintorni per sistemarvi le classi interessate, come accade nel 1884-1885, quando gli studenti di due classi ginnasiali si trasferiscono temporaneamente in via Gioberti. Per consentire l’ampliamento del liceo, nel settembre 1884 viene anche avviata la parziale sopraelevazione dell’edificio, su progetto dell’architetto Gioacchino Erzoch. Per provvedere invece alle lezioni di educazione fisica, nei primi tempi viene concesso l’uso della palestra comunale nel cortile dell’Orfanotrofio alle Terme, da condividere comunque con gli altri studenti della zona.
I primi tempi del liceo. Sin dagli inizi, il liceo Umberto I si distingue per la serietà degli studi e gli alti rendimenti scolastici degli studenti e, grazie alla laicità del suo insegnamento, ha modo di svolgere una importante funzione di inserimento sociale per i figli degli alti burocrati di stato ed affermati professionisti, che numerosi frequentano l’istituto, caratterizzandosi come luogo di integrazione delle nuove generazioni e strumento di promozione dei ceti medi emergenti. Sono tanti gli studenti che si distinguono per l’eccellenza dei loro percorsi scolastici, giovani che in molti casi diventeranno anche personaggi di primo piano nella società civile dei successivi decenni: Adolfo Berio (1868-1954) e Giulio Venzi (1870-1935), matricole nell’anno scolastico 1885-1886, diventeranno entrambi magistrati e uomini politici di spessore; Ferruccio Schupfer (1867-1952), che si licenzierà sempre nell’anno scolastico 1885-1886 e diventerà un famoso neuro-patologo, internazionalmente riconosciuto, e Roberto Pozio Vaglia, licenziato l’anno successivo, che sarà un valente e apprezzato latinista, traduttore di testi classici per importanti case editrici.
Pilo Albertelli (1907-1944). Da tempo, il liceo Umberto I è diventato il liceo Pilo Albertelli, da quando, cioè, in ricordo del giovane professore di storia e filosofia, eroico partigiano e vittima il 24 marzo 1944 dell’eccidio nazista alle Fosse Ardeatine, la scuola cambiò nome, preservando così la memoria di quel drammatico evento, significativo per la rinascita morale dell’Italia repubblicana. Oggi il liceo, che si avvia a festeggiare il suo 138° anniversario, continua a mantenere immutata la sua tradizione di eccellenza, per la preparazione del corpo docente e la serietà degli studi, come testimoniano, tra l’altro, i percorsi di vita di quei giovani studenti che hanno acquisito successivamente posizioni di alto rilievo anche a livello internazionale, dal fisico Enrico Fermi (1901-1954), premio Nobel nel 1938, al regista Ettore Scola (1931-2016), che ha segnato profondamente la storia del cinema.

Carmelo G. Severino