Le Apostole del Sacro Cuore di Gesù

Numero 34 – Bimestre gen-feb 2021 – Pagina 8

Gli istituti religiosi di vita consacrata fanno parte a tutti gli effetti della storia sociale di questo territorio. Tra le comunità ecclesiastiche di più recente formazione vi sono le Apostole del Sacro Cuore di Gesù di via Sommeiller appartenenti alla Congregazione fondata nel maggio 1894 dalla beata madre Clelia Merloni

Giungono a Roma, all’Esquilino, per la prima volta il 23 novembre 1913, in un momento particolare per la loro Congregazione a causa dell’allontanamento della fondatrice madre Clelia (1861-1930), ingiustamente accusata, e dell’imposizione di un diverso nome – da Apostole a Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore di Gesù. Un piccolo gruppo di quattro consorelle, mandate dalla casa generalizia di Alessandria, su richiesta del visitatore apostolico padre Guglielmo di Sant’Alberto, prende in affitto dei locali a pianoterra già adibiti a fabbrica di pasta, con sovrastante quartierino a servizio di abitazione, nel palazzo oggi Vaselli, in piazza di Santa Croce in Gerusalemme, 30 (attuale viale Carlo Felice, 95) – che le suore affettuosamente chiameranno il Palazzo Rosa – con l’aiuto di don Eugenio Torrieri, parroco di Santa Croce in Gerusalemme. Utilizzando le poche stanze di cui dispongono, le suore organizzano una minuscola scuola privata, con un asilo infantile, trovando una buona accoglienza tra gli abitanti del rione che cominciano a insediarsi nelle case della vicina cooperativa ferrovieri. Grazie al sostegno economico di un comitato di signore della buona società, le suore affittano altri locali per ampliare la scuola e, nel volgere di qualche anno, riescono a gestire oltre all’asilo infantile un doposcuola per le fanciulle di scuola elementare e una scuola di lavoro per le giovanette di ogni età. Svolgono però la loro attività in spazi inadeguati ‘senza un posto dove poter fare ricreare’ le bambine e i bambini a loro affidati, impossibilitate a soddisfare la richiesta di scolarizzazione che proviene dal rione.
Nel 1914, alla ricerca di una migliore sistemazione, le suore comprano un lotto edificabile tra via Sommeiller e via Piatti ma l’entrata in guerra blocca qualsia-si iniziativa. Con la collaborazione di un comitato di parrocchiani di Santa Croce in Gerusalemme, il terreno acquistato viene utilizzato provvisoriamente per realizzarvi una cucina economica. Nel frattempo, giunte da altre case religiose una ventina di consorelle, la Congregazione riesce anche a prendersi cura di una colonia per bambini gracili e a fornire assistenza negli ospedali militari ausiliari per i feriti di guerra.

La nuova sede in via Germano Sommeiller

Finalmente, nel 1922, grazie anche all’apporto finanziario delle consorelle americane, le suore sono pronte ad aprire il cantiere di via Sommeiller per realizzare la nuova sede del generalato, con chiesa annessa e edificio scolastico, su progetto dell’architetto Pietro Picca e direzione lavori dell’ingegnere Raffaele Pietrostefani. Dopo la posa della prima pietra, il 23 novembre 1922, con la partecipazione del cardinale vicario Basilio Pompilj, protettore della Congregazione, la costruzione – un edificio di tre piani – procede alacremente e verrà ultimata nell’ottobre 1923. L’edificio scolastico, invece, iniziato subito dopo, viene terminato nell’ottobre del 1924.
Qualche mese prima si era dato inizio anche alla costruzione della chiesa, inserita nel blocco della casa generalizia su progetto dell’ingegnere Giuseppe Zannini. Completata nell’ottobre 1925, viene dedicata a Santa Margherita Maria Alacoque, la monaca francese che ebbe la ‘visione del Signore’ per ‘divulgare la devozione al Sacro Cuore’. Tra il 1928 e il 1930, nella zona tra via Piatti e via di Santa Croce in Gerusalemme le suore realizzano un nuovo fabbricato, ridefinendo le destinazioni d’uso e sistemando a giardini e orti le aree libere. Nel 1950, un quarto corpo di fabbrica – la scuola materna – si aggiungerà al complesso religioso tramite un porticato continuo delimitando così un’ampia corte interna.

La beata madre Clelia Merloni

Insediate definitivamente nella nuova Casa di via Sommeiller, sotto la guida della madre superiora Marcellina Viganò, in un’atmosfera di rinnovato fervore si procede in quegli anni a riconsiderare la posizione di madre Clelia Merloni, l’anziana fondatrice della Congregazione che, ingiustamente accusata ‘di cattiva amministrazione e di incapacità nella guida dell’istituto’, nel 1916 era stata costretta a lasciare la Congregazione. Nel novembre 1928, circondata dalla fama di santità, la fondatrice viene riammessa in via Sommeiller dove, gratificata dall’affetto delle consorelle, da tempo gravemente ammalata, muore il 21 novembre 1930 trovando sepoltura al Verano. A seguito dei bombardamenti del 1943-44 che colpiscono il cimitero, la salma viene riesumata e, trovatala incorrotta, il 20 maggio 1945 viene trasportata in via Sommeiller e collocata in chiesa, in una teca di vetro. Per la sua ‘testimonianza evangelica’, madre Clelia Merloni, ‘zelante nella carità, paziente nelle avversità ed eroica nel perdono’, è stata interessata dal rito della beatificazione conclusosi nella basilica di San Giovanni in Laterano con la santa messa celebrata il 3 novembre 2018 dal cardinale Becciu, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.

Una scuola cattolica per i giovani del rione

Oggi le Apostole del Sacro Cuore di Gesù, che tra pochi anni festeggeranno il centenario del loro insediamento in via Sommeiller, continuano a svolgere il loro apostolato in attività caritative di assistenza e formazione dei giovani del rione, impegnate nel campo dell’insegnamento, dalla scuola materna al liceo scientifico.

Carmelo G. Severino