Non scholae, sed vitae

Alla scoperta dell’associazione dei genitori della Di Donato, modello di cittadinanza attiva per il futuro delle nuove generazioni
(Numero 2 – Bimestre lug-ago 2015 – Pagina 8)

Suona l’ultima campanella delle lezioni, passano ore e ore, ma la scuola continua a restare aperta. Un via vai di bambini, ragazzi e adulti la animano come e più della mattina. Quando metti piede nella scuola “Di Donato” ti trovi di fronte un intero mondo tutto da scoprire. Un fermento di energie positive che ti travolge e ti rende protagonista. Ti fa sentire un cittadino vero, capace di poter dare un contributo al benessere collettivo. In fondo è questo lo spirito che guida l’attività dell’Associazione Genitori Scuola Di Donato.

Un microcosmo nel cuore dell’Esquilino. Oggi è un punto di riferimento per le tante famiglie che vivono nel nostro rione. Una realtà associativa che mette a disposizione ogni giorno una serie di servizi che sarebbe difficile descrivere tutti. Se passate per via Bixio in qualsiasi giornata della settimana potreste imbattervi ogni volta in qualche attività diversa: per i più piccoli ludoteca, doposcuola, calcetto, mini-basket e basket, capoeira, kung-fu, karate, break dance, teatro, pattini a rotelle, danza, ginnastica artistica, coro, chitarra, djembe, laboratori interculturali, d’arte e di sceneggiatura, corsi di lingua araba, inglese e italiano. Per i più grandi, oltre ad alcune di queste, balli popolari, africani, indiani, fitness, zumba, pallavolo, pittura acquerello, cricket, qi gong e gruppi di incontro e confronto.

Vogliamo ancora considerarla una semplice scuola? È piuttosto una sorprendente isola felice, dove è evidente che l’impegno e la passione di decine e decine di volontari e la forza trainante di un’idea, di un progetto, rendono possibili ciò su cui nessuno scommetterebbe mai. Una visione diversa, attiva, dell’essere cittadini. Mettere a disposizione una parte del proprio tempo per arricchire la crescita e l’educazione dei propri figli. Non c’è alcun scopo di lucro, i bilanci in positivo, con un continuo reinvestimento degli utili prodotti e delle donazioni per il miglioramento della struttura. E micro-redditi disponibili per alcuni addetti, un modo semplice e onesto per dare una mano a chi spesso è in difficoltà economiche.

Vitalizzare una porzione di città. Lo scopo, in fondo, è quello di costruire un tessuto urbano che sia a misura di bambino. Lo conferma Gianluca Cantisani, tra i fondatori dell’associazione. La sfida futura è quella di andare oltre le mura della “Di Donato” e di presentarsi come esempio per l’intero quartiere, e perché no, per Roma. Pur con tutte le difficoltà del caso, perché come spiega Cantisani, un’associazione di genitori necessita di un ricambio ogni volta che termina il ciclo scolastico di un ragazzo. Un processo, tuttavia, che è sempre accompagnato dagli uscenti e che in realtà può anche essere un punto di forza, dal momento che le nuove generazioni di mamme e papà portano con sé una sempre nuova ventata di freschezza e brio.

Mark e Lavinia. Il progetto di una città a misura di bambino trova in parte realizzazione nella decennale festa che si tiene nel mese di maggio. Un momento di condivisione di gioia volto a sottolineare l’esigenza di bambini e giovani di avere spazi pubblici disponibili, luoghi di gioco e sport. Un modo, inoltre, di ricordare due ex studenti scomparsi prematuramente. Nel 2005 Mark Christian Matibag aveva appena 10 anni quando fu investito da un’auto sulle strisce pedonali mentre raggiungeva i suoi amici a scuola. Qualche anno dopo, la sua coetanea Lavinia Moreschi fu colta da un malore durante la ricreazione alla scuola Bonghi. A loro sono dedicati i tornei di minibasket, in cui regnano il divertimento, l’attività fisica e la musica.

Aperta tutto l’anno. La vitalità del plesso non si interrompe neanche durante i mesi più caldi. Fino al 31 luglio e dal primo settembre all’inizio dell’anno scolastico è aperto il centro estivo. Una vera manna dal cielo per le coppie di lavoratori che devono in qualche modo badare ai piccoli. Mettendoli in buone mani perché a gestire tutto ci sono sempre persone attente e preparate.

È davvero il caso di dirla con il noto motto latino: alla “Di Donato” non si impara per la scuola, ma per la vita.

Luca Mattei