Qualcosa di più che un cortile

I lavori di ristrutturazione nella scuola Di Donato hanno visto protagonisti anche gli alunni dell’istituto
(Numero 27 – Bimestre set-ott 2019 – Pagina 9)

Cortile: “porzione di area scoperta compresa tra i corpi di fabbrica di un edificio e destinata a dare aria e luce agli ambienti interni, al passaggio delle persone o ad altre funzioni”. La definizione della Treccani poco si addice a definire il cortile della Di Donato, se non nel senso prettamente tecnico. Il nostro cortile va ben oltre “lo spazio compreso”, “che dà luce”, “al passaggio di…”. Mi piace di più paragonarlo al Cortile dei gentili dove genti di ogni cultura e credo si incontravano e dialogavano in quel di Gerusalemme; o ancora al cortile che si apre ogni sabato pomeriggio negli spazi della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma: spazio di giochi all’aperto, di incontro, di scambio tra bambine e bambini.

Un luogo del cuore. Ma la voce dei nostri alunni ci dà maggiormente il polso della sua importanza: nel numero 5 del Cielo sopra Esquilino, descrivono tutto ciò che vi si svolge e la partecipazione attiva di adulti e bambini; nel numero 11 rivelano i sentimenti di un ex alunno che ama ritornarvi ogni pomeriggio.

La ristrutturazione. Grazie ai fondi stanziati dal primo Municipio, si è ristrutturato anche il nostro cortile, ma la cosa più entusiasmante è stata che hanno collaborato attivamente alla sua sistemazione anche gli alunni. Sotto la supervisione dell’architetto Biagio Perreca e grazie al paziente lavoro svolto nel suo laboratorio d’arte dall’insegnante Daniela Scaccia, i nostri ragazzi hanno raccolto i desiderata di ogni classe, effettuato una ricerca sui giochi da cortile, intervistato i nonni su come giocavano da piccoli.
Diamo la parola all’insegnante stessa: “La scorsa primavera abbiamo iniziato un laboratorio di progettazione partecipata, che ha visto coinvolto il nostro Parlamentino scolastico delle bambine e dei bambini e che, per l’occasione, ha esteso il gruppo di lavoro anche ai più piccoli, formando una squadra composta da rappresentanti eletti nelle III, IV e V.” Ci racconta quindi come è andata: “L’architetto ha incontrato i bambini più volte, coinvolgendoli attivamente nell’ideazione dei giochi per la pavimentazione del cortile: dopo ogni riunione i rappresentanti si dovevano far portavoce nelle rispettive classi, in modo da estendere la partecipazione al maggior numero di bambini”.
Il passo successivo è stato quello di votare, in ogni classe, i giochi che si desiderava riprodurre sulla superficie del cortile di sinistra (quello di destra è riservato al basket). Si è passati dunque ai disegni che sono poi stati dipinti sul terreno dagli stessi bambini. A lavoro ultimato si passerà al fissativo.

La voce dei protagonisti. Ma come hanno vissuto questa esperienza gli alunni? Un nostro ‘piccolo corrispondente’, Pietro (IV-D), ha raccolto alcune loro emozioni. Fernando (V-C) ha raccontato dall’inizio questa avventura: “Noi del Parlamentino ci incontravamo maggiormente in biblioteca, un luogo fantastico in cui proponevamo idee per migliorare la scuola e il rione. Verso febbraio dovemmo iniziare un lavoro per il cortile, cambiando i giochi e il pavimento; per aiutarci c’era l’architetto Biagio. In quel periodo la maestra Daniela fu ‘assillante’, ma per una buona causa. Adesso ci troviamo un cortile quasi finito e per me è stata una bella esperienza”. Anche Leonardo (IV-D) ha espresso tutta la sua soddisfazione con queste parole: “È stato molto bello rappresentare i miei compagni e partecipare ai progetti e alle decisioni della scuola, in particolare a quello del rinnovamento del cortile con i nuovi giochi.”
Contento anche Thomas (IV-C) che dichiara: “Ho fatto incontri molto interessanti, mi sono piaciuti soprattutto quelli con l’architetto Biagio perché abbiamo deciso insieme i giochi da mettere in cortile e li abbiamo anche provati (non vedo l’ora che si possano utilizzare). Mi è piaciuto partecipare alle idee per migliorare la scuola.”
Monica (V-C) ricorda soprattutto quando furono informati della ‘responsabilità’ che veniva loro affidata: “Un giovedì ci chiamarono in aula d’arte… iniziammo a parlare del cortile e che doveva essere rinnovato. Si cominciarono a proporre tanti giochi e intanto conoscemmo Biagio; Biagio è un architetto e sarà lui a rinnovare il nostro cortile… Per avere molte più idee decidemmo di far partecipare anche le terze all’esperienza del Parlamentino; ogni classe terza ha aiutato molto anche nei disegni”.
Lavori in corso.Per ora i giochi, provenienti da diversi paesi del mondo, sono tre. Ma, a scuole aperte, si prevede di continuare e terminare l’opera.

Patrizia Pellegrini