Il mio posto del cuore all’Esquilino

La nuova edizione del premio ‘Pennino e calamaio’ sarà dedicata ai luoghi più amati del nostro rione
(Numero 43 – Bimestre set-ott 2022 – Pagina 13)

Il 2 maggio, conclusa la premiazione dell’ultimo ‘Pennino e calamaio’, è stato dato l’annuncio del nuovo tema. Dopo l’estensione a tutto l’Esquilino, quest’anno, visto l’argomento, la partecipazione sarà aperta anche alla fascia d’età 14-99 anni, sebbene al di fuori del concorso.
Il tema su cui si potranno cimentare i volenterosi sarà ‘Il mio posto del cuore all’Esquilino’. Ognuno di noi avrà senza dubbio un posticino che è rimasto nel suo cuore per un incontro, per un momento particolarmente felice, per un ricordo, perché non c’è più. Potrebbe essere un locale, un monumento, la casa di un amico…
I ragazzi, come tutti gli anni, racconteranno le loro storie e i loro pensieri, secondo il registro da loro scelto. Gli over 14, invece, potranno scegliere di utilizzare anche modalità espressive diverse, come la fotografia, il disegno, la breve frase. I lavori pervenuti potranno essere raccolti in un volumetto che sarà custodito nella Piccola Biblioteca AG Di Donato, così che possa essere consultato da tutti gli interessati. Adriano, un ex alunno della nostra scuola, che ormai frequenta il liceo artistico, si è reso disponibile per realizzarne la copertina.
Per rompere il ghiaccio, vi racconterò io stessa dei miei luoghi del cuore.

Sotto Porta Maggiore, una strada che riporta all’antichità

Se dovessi dire quali posti ricordo con maggior piacere, direi che me ne vengono in mente tre, più uno ‘abusivo’. Sono luoghi ormai scomparsi, se non completamente, almeno nella loro essenza.
Il primo è la strada romana sotto Porta Maggiore. Un tempo non esisteva la recinzione che ne impediva la libera fruizione. Ho sempre amato di Roma la possibilità di ‘vivere’ liberamente le antichità, calpestare gli stessi luoghi su cui camminavano i nostri progenitori, attraversare la Porta, procedere sui basolati e trovarsi all’improvviso accanto al sepolcro di Marco Virgilio Eurisace. Uscire, grazie alla strada, nel ‘fuori Roma’ era una sensazione indescrivibile per chi, fin da piccola, ha gustato le antiche vestigia, affacciandosi il suo appartamento sull’acquedotto Claudio.

A Santa Croce in Gerusalemme risuonavano i ‘musicarelli’

Seguendo un itinerario da sinistra a destra, o meglio da casa verso la basilica di San Giovanni in Laterano, al secondo posto vorrei citare la Sala Sessoriana. Anche questa, di fatto, non esiste più. Era il nostro cinema parrocchiale, adiacente la basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Qui assistevamo, tra le tante proiezioni, ai famosi ‘musicarelli’. Ora ne è stato murato l’ingresso, l’ambiente è stato inglobato nell’albergo. Quando passo lì davanti e scorgo quella liscia facciata, un po’ di nostalgia, non lo nego, mi assale.

Un tempo c’erano giostre e asini tra Carlo Felice e via Sannio

Ultimi, procedendo geograficamente, sono i giardini di viale Carlo Felice. Sicuramente molti ne ricorderanno l’autoscontro e la possibilità di cavalcare gli asinelli nell’area più prossima a Porta San Giovanni. Ma in famiglia qualcuno mi dice che l’autoscontro era collocato in via Sannio… Qualcuno può aiutarci a chiarire questo dubbio? Proprio quella zona dei giardini, comunque, è il mio posto del cuore. Che gioia guidare le mie prime automobiline, pilota esperta, e che divertimento ‘cavalcare’ quei graziosi animaletti.
Ma avevo parlato anche di un luogo del cuore ‘abusivo’? Bene, questo luogo è la mia scuola media. Si trova al di là dell’acquedotto che rasenta questi giardini, quindi fuori Esquilino, ma appena appena. Una scuola che è esistita per breve tempo, nata con la mia prima media e, presumo, vissuta una decina d’anni. Ora è rimasta solo la targa che ne ricorda ancora il nome: Scuola media statale ‘Porta Maggiore’.
Tra i quattro ordini di studi frequentati, dalle elementari all’università, gli anni delle scuole medie sono quelli che ricordo con maggiore affetto. Forse proprio perché in quella scuola eravamo davvero pochi. Le aule erano solo per noi e, anche quando in terza si è aggiunta una seconda sezione, eravamo una piccola comunità. Ancora oggi frequento o sono in contatto con una decina dei miei compagni, e a dire il vero non è che ce ne fossero poi molti di più.

Un racconto per mantenere viva la memoria del rione

Ma torniamo al concorso. Sarebbe bello se, tra i luoghi del cuore che anche voi ricorderete, ve ne fossero alcuni scomparsi. Raccontarli sarà un modo per mantenere la memoria del rione! L’Esquilino si sta trasformando sempre più velocemente e troppo spesso ci si chiede ‘Cosa c’era qui una volta?’
Ricordo l’indirizzo e-mail del premio: penninocalamaio.pp@libero.it
Attendiamo numerosi contributi!

Patrizia Pellegrini