Un professionista nella Roma del ‘600

Accademico di San Luca, Giovan Antonio De Rossi si pone tra i maggiori rappresentanti di quella architettura che, per le ‘meraviglie’ di cui si avvale, segna il passaggio stilistico tra il fasto del primo barocco e il gusto più raffinato e disinvolto di fine secolo
(Numero 47 – Bimestre mag-giu 2023 – Pagina 9)

Grazie alla sua capacità di adattare edifici preesistenti – trasformandoli in edifici funzionali all’interno e aulici all’esterno, secondo uno schema di facciata estremamente riconoscibile – Giovan Antonio De Rossi (1616-1695) diventa negli anni l’architetto di fiducia degli Altieri, avendo realizzato il primo nucleo del palazzo di famiglia, a lato della Chiesa del Gesù, ristrutturando alcuni edifici medievali preesistenti.

Il palazzo ‘più ricco che ci sia in Roma’

La residenza urbana degli Altieri verrà ampliata successivamente, tra il 1670 e il 1673, con un grande salone, per interessamento di Emilio Bonaventura Altieri, appena eletto pontefice con il nome di Clemente X, su committenza del ‘cardinal nepote’ Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni.
Negli anni in cui comincia a delinearsi il declino della committenza papale per la dilagante crisi economica, lo stato disastroso delle finanze pontificie e il ridimensionamento politico del papato sulla scena internazionale, l’incarico di Clemente X di realizzare con magnificenza il palazzo di famiglia che si caratterizza per l’enorme quantità di ‘meraviglie’ – come lo specchio ‘d’oro con la luce di cristallo, ornato di zaffiri, topazi, smeraldi e diamanti, che pesa quattordici libre’ il ‘più ricco che sia in Roma’ – segna una delle ultime iniziative di un certo rilievo della politica culturale e artistica dei sovrani-pontefici.

Orti, giardini e labirinti nella villa suburbana

Ricevuto l’incarico nel 1667, Giovan Antonio De Rossi progetta il Casino nobile della villa Altieri all’Esquilino, dove l’aristocratica famiglia possiede sin dal 1470 una tenuta agricola, accresciutasi progressivamente nel corso dei decenni, passando dai pochi ettari di metà XV secolo ai quasi dodici ettari posti lungo la strada Felice.
Villa Altieri viene ristrutturata da Giovan Antonio De Rossi con una connotazione in parte urbana e in parte rurale, con un lussureggiante parco, sia giardino di delizie, con fiori e piante, sia orto, con vigneti, migliaia e migliaia di piante di carciofo e centinaia di alberi da frutta. Addossate al muro del Casino nobile, eretto in posizione centrale, vi sono spalliere di cedri e piante di agrumi in vaso, oltre a cespugli di mirto. Altre piante di arance portogallo, intervallate da piante di melangolo forte, si trovano lungo il muro di confine con la Strada Felice (oggi via di Santa Croce in Gerusalemme).
Il Casino nobile, inteso come casino delle delizie, si caratterizza per la sua pianta ad U, di matrice borrominiana, e per le due rampe semicircolari esterne che portano alla loggia d’ingresso. Dal portico retrostante si accede a
delle terrazze poste in successione che portano, mediante comode scalinate, al giardino segreto all’italiana, racchiuso da mura, al cui centro sorge un vascone circolare con l’arme gentilizia degli Altieri.
Il parco della villa è costituito da giardini percorsi da viali pergolati e abbelliti da statue e giochi d’acqua, siepi di lauro ceraso dalla bella colorazione verde e un memorabile giardino-labirinto con siepi di bosso ad altezza uomo – quasi mille metri di lunghezza complessiva – con un maestoso pino in posizione centrale.
Attualmente villa Altieri, pur con il suo Casino nobile modificato nella sua architettura seicentesca con superfetazioni e ampliamenti, e privata del suo magnifico parco, resta comunque una delle poche testimonianze di dimore nobiliari in territorio esquilino del periodo di Roma pontificia.

Oggi Villa Altieri offre diversi servizi culturali

Il Casino nobile, acquisito dalla Provincia di Roma nel 1975, a partire dal 2010 è stato oggetto di un importante intervento di restauro architettonico e di riqualificazione funzionale. Attualmente è sede del Palazzo della Cultura e della Memoria Storica della Città metropolitana di Roma Capitale e offre servizi culturali e museali diversificati, con la Biblioteca della Città Metropolitana, l’Archivio storico, il Centro di Studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica Pio Rajna e la Biblioteca Storica Dantesca, oltre a spazi espositivi per la collezione archeologica dei reperti antichi ritrovati all’interno della villa.

Carmelo G. Severino